18IO nG2 UC-NRLF B M hi& ^t3l I OO cr- LETTERA SECONDA AL SIG. CONTE Dl CAVOUR SECONDA LETTERA DEL SIG. CONTE DI ^ONTALEMBERT UNO DEI QUARANTA DELL ACCADEMIA FRANCESE AL SIG. CONTE DI CAVOUR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI A TORLNO VERSIONE DAL FRANCESE 27 Aprile 1861 Harvard ^llee Library AU;?y LETTERA SECONDA AL SIG. CONTE DI CAVOUR SiGNOR CONTE , Nei discorsi dei 27 Marzo e 9 Aprile voi mi fate mallevadore della vostra causa. Nel primo voi annunziale die, entrato in Roma, gridere- teil gran principio: La Chiesa libera nello Stalo libero; facendomi in tal guisa r inaspeltato onore di muluare la formolada meusata, scri- vendovi or fa pochi mesi ; e con essa voi cpilogale cio che pro- mellete al mondo callolico e al Papalo,in conlraccambio della loro capilale profanata e del Patrimonio usurpalo. Nel secondo voi mi citate fra i precursori del liberalismo, che augurate ai catlolici. Gli e cotesto un darmi il dirilto di rispondervi ; anzi un impormi il dovere di slrapparvi dalle mani un'arma a me lolta, e di non la- sciare che si abusi una dotlrina, a me cara, per fini che io delesto. Al vedere svenlolare colesla bandicra, che nelle vostre mani e si niiova, la riconosco per mia, e me ne senlo commosso: ma al mirare chi e il banderaio e qual tallica ella ricopre, mi veggo in- gannato e mi sdegno. ■9^7 — 6 — Misdegno, e pur vi so grado d'averc trasportata la qiiislione so- pra un nuovo Icrreno ; poiche in tal guisa siamo liberi, la Dio mer- ce, da qudla ridicola fanlasmagoria dcgli antichi partiti, evocata fra noi dai corligianl del nuovo Tnipero. Ragionevolmenle voi la- sciale ai \os[n accoliti della slampa deraocralica ed imperialisfa in Francia la cura di rappiccinire alle misere proporzioni di una que- sUone di parlito, o ancho di dinaslia, la causa die lullo commuove unanime T Episcopate, tulli unanimii Callolici, in tuUi i paesi del mondo, a 3Iadrid come a Bruxelles, a New- York come a Monaco. Riconoscendo francamenle la sincerila di quei palpiti, voi non gli attribuite a second! fini polilici ; ma senlite e dile che si Iratta pro- prio della quistione piii vitale per ogni caltolico, qual che ne sia il partito o la patria : La spivHuale indipendenza della Chiesa. Yoi riconoscele che la soluzione del problema da voi creato inleres- sa (la cifra e voslra) trecento milioni di Callolici. E soggiungele « se possiamo persuadere ai Callolici che la riunione di Roma al resto deir Italia puo avvenire senza che la Chiesa cessi di esserein- dipendenle, il problema sara facilmenle sciolto t. wEaltrove: «Con- vincere i Cattoliei leali di qaesla verita, che Roma unita air Italia non sara causa di oppressione per la Chiesa ; persuarderli anzi che r indipendenza di quesla ne crescera ; questo e il modo per giungere ad un accordo coila Francia, nalurale rappresenlante della sociela catlolica in questo gran pialo *2, Giunti a Roma, grideremo la sepa- razione fra la Chiesa e lo Stalo, e la. Liberia della Chiesa. E dope tal fallo la grande pluralila del CatloUci d' Europa ci approvera, e rovescerJi su cui tocca la colpa della lotla, eoo che la Corte di Roma avra provocato la Nazione 3. » 1 MonUeur, 28 Marzo 1861. 2 Monitev/r, 30 Marzo 1861. 3 MonUeur, 28 Marzo 1861. — 7 — Voi comprendete dimquc trallarsi qui anzi liitlo di quella morale Impulazionc, della quale solo giudicc e Dio c dopo lui la coscienza del genere uniano: c vi pianlalc cosi sopra unterrcno, ove T ultimo a parlare non c il cannonc, ove sono inGompelcnti perfino i Congrcs- si. Ci vuole Tassenso dei callotici: voi lo riconoscete e vi fale fin d'o- ra assegnamento. Or bene eccomi qua, uno di quel Catlolici leali che voi invocate. Sono trenlaanni elf iodifendo queirindipendenza della Cliiesa,di chc voi piuiale oggi per la prima volfa. Laonde a doppio lilolo, in nomc di tuUi i milioni di caltolici, il cui sulTragio invocate, oso risponde- re : no, la nostra adesione voi non Tavete. — Fidatevi di me, voi ci dite ; ed io vi rispondo un franchissimo no. — Vi vantate di ot- tenere toslo o tardi la cooperazione delF opinione che doraina tra i fedeli; ed io affermo che non Tavrete giammai. — Vi appellate alia pluralita dci cattolici ; ed io pretendo che tra i veri cattolici, i quali soli contano, soli danno forza coiradesione in materia religiosa, nes" suno, ne prete ne laico, non istara per voi. Lamia risposta si liduce dunque a tre parole: no! giammai I nessuno ! IL Facendo assegnamento sui noslri dissidii, domanderete forse con qual dirilto io m'arroghi di parlare in nome di tutti. Ed e vero: noi siamo e duriamo divisi sopra molte quistioni. Ma la Francia e il Pie- monle sembrano essersi accordali per liunirci; essendovi ormaisolo i ciechi o i complici , che possano negare i vantaggi della liberla — 8 — a fronte della politica francese , e possano imporre silenzio alle co- scienze slomacale a fronte della polillca piemontese. Voi speraste usufruUuare T imbroglio in cui crcdesle, che noi callolici liberali fossimo arrelicati. Allri si burlarono dinoi, suppo- nendoci slranamente incagllali fra il Cavour , che fa scmbiante d'invocarci, e il Sommo Ponlefice, a cui si atlribuisce di con- dannarci 1. Confusione puerile! In quanto a me glorioso mi e il credere , e sono conscio d'averlo provalo , che il voslro liberalismo nulla ha che fare col mio : e per conseguenle dolce mi e il cre- dere, e raffermo a plena fidanza , che il mio liberalismo, piu che mai perseverante e convinlo , nulla ha che fare con coteslo vostro , si giusfamenle vituperate dal Sommo Pontefice. E credete voi forse si perduta fra noi ogni abiludine di discussio- ne, che non ricordiamo piu quell' arlificio oratorio di prevalersi di quelle idee che si vogliono combatlere ? In nome della giustizia, la giustiziae violata; in nome della liberie, e strozzatalalibert^: sc Vit- torio Emanuele spedisce il Cialdini nelle Marche, cio si fa per assicu- rare Fordine morale ; se il Billault per tre mesi interdice la pubblici- ta alio pastorali dci Vescovi , cio si fa per rispetto verso la Religione : pel bene della Chiesa il Piemonte rapisce i beni alia Chiesa ; per ef- fetto d' umanita gli Slati unili del Sud conservano la schiavilu ; per amor dell' ordine si scannano le donne in Yarsavia ; per salvare i Maroniti la Turchia vuole allonlanati i Francesi dalla Siria ! Sappiasi dunque sotto il velame delle parole scoprire le inlcnzioni ; sappiasi alzare la pelle deir agncUo per nudare il lupo ; sappiasi smascherare quella volgare induslria che le imprese della violenza cuoprc coi co- 1 lln giornale, che difciule escliislvamenle raiilorila, esclama: « Che (lira il Monlalenibert lulendo Invocato da Cavour 11 prlnclplo dl llberla"? •> Risposla : Diro cio che voi dovcste pensare, quando 11 Minlslro Billault soppresse il vostro giornale, in nome del prlnclplo di autorila. — 9 — lori della liberie. In lingua marinarcsca codcsla induslria , die con-- sislc nel coprirc con mcnlila handiora una mcrcanzia Yiclata, ha uii nome suo proprio : si chiania piralcria. Per guadagnarci a voi ci promcUcle , con un ordine del giorno r « La plena cd assolula liberla della Chiesa 1 », e ci dale per sicuro « di firmarc la pace fra lo spirilo rcligioso e i grandi principii dl liberla 2. » Ma no, cotesla promessa voi non rallerrele : no con ci6 chiamo in dubbio la voslra lealta, ma alTermo la vostra impotenza; e di tale impolenza ho mallevadori i vostri anienali, i voslri ausilia- rii , i voslri falli precedenli. III. Perocche chi siele voi insomma e chi sono i voslri anienali ? Vo- glio cosi indicare coloro dei quali invocale il nome e Taulorila, nel- Tallo di cosliluirvene erede, e di assumerne Topera per conlinuarla. Lariforma della Chiesa, voi lavolete, diceste, come Arnaldo da Bre- scia, come Danle, come Savonarola , come Sarpi , come Giannone.. Di grazia melliamo da banda il Savonarola , cui , con voslra licen- za, credo non abbiale lello mai ; glacche egli amava lullo cio che vol dislruggele, ed abborriva tullo cio che voi favorite. Melliamo da banda Danle, che leggesle forse ma senza comprendcrlo: Dante che^ severo non di rado e giuslamenle per cerli Papi , non lascio per queslo di viluperare , in Filippo il Bello , proprio i delilli consimili 1 Moniteur, 30 Marzo 1861. 2 Momletir, 30 Marzo 1861. — lo- ft quelli, che voi e gli alleali voslri o gia commelteste o vi preparate a commellere : Dante, che primo riconobbe fra la passione di Crislo e qiiella del suo Vicario Bonifacio YIII quella somigllanza, che i pu- rilani della demagogia iraperiale riguardano come profanazione : Yeggio in Alagna entrar lo fiordaliso E nel Vkario suo Crista esser catlo. Veggiolo un' altra Yolla esser deriso, Yeggio rinnovellar I'aceto e il fele, E Ira yivi ladroni esser anciso. Yeggio il nuovo Pilalo si crudele, Che cio nol sazia, ma, senza decreto, Porta nel tenipio le cupide vele. {Purg. XX, 86-93.) Ma, eliminali queMue, prendiamo gli allri. Arnaldo da Brescia che negava ai successori degli aposloli il polcre di legarc e di scioglie- re ; che ricusava al clero il dirillo di propriela, sola guarentigia al- iora al diritto di vivereedi operare 1 ; che sopra tulto predicava la soggezione assolula e dei preti e del laici alia lirannia dello Stale: Omnia principibus terrenis subdita sun to ! Fra Paolo Sarpi, erelico e servile , il corligiano di Filippo II, il salarialo panegirisla del dispolismo oligarchico in Yenezia, il be- stemmiatore del Goncilio di Trento, di quella grande assemblea ri- forraatrice, ove per Tultinia volla si raccolseil gran tribunale dituir ta la cristianila ! 1 Nil proprium cleri, fundos et pracdia nullo hire scqiii monachos. (GuNTOER, De reb. gest. Fridcrici /, lib. 3, ap. Mfm\T.) — 11 — Giannono, Tapologisla dci Yiccre spagniioli a Napoli, il lipo, I'o- racolo di quoi giurcconsulli opprossori, chc sognano e prcdicano continiiamenle una Chiesa imbavagliata , incalcnala , slipcndiata ! Oh 1 davvcro belle aulorila sono coleslc in fallo di libeila, di giusli- 2ia, di coscienza. Ma prosoguiamo. Dei lanti principi che regnarono sui popoli cri- sliani, un solo voi ne citale, ed e Carlo V, scegliendoloavoslro pre- cursore die vi anlmi coiresempio ; perciocche V istoria, dile , « ci dimoslra clic Roma, invasa dagli Spagnuoli di Carlo V, vide indi a poco il Papa slesso ungerlo imperatore e prendcrlo per alleato 1. » L' istoria, e quesla volta ella e scritta da un Bonaparte ^ , non dice Roma invasa, la dice presa d'assallo, saccheggiata, incendiata; i romani scannati e torturati, le romane abbandonate ad indicibili ol- traggi : schifosa meraona, che avresle dovnto seppellire in una notte profonda. Ma no, voiTinvocale, ve ne fale un'arma centre il papalo, a cui fate conto di chiedere la consecrazioi>e dei vostri sacrilegi ; obbliando che se Clemcnte V!I perdono a Carlo V, il perdono fu pre- ceduto dalla restituzione di Roma e di tutto lo Slato Pontificio : il Re voslro vorra egli riconciliarsi a tal patto ? II vostro avvocato Giulio Favre, mentre faceva il panegirico del- r opera vostra e proponeva al corpo legislative il veto cbe si abban- donasse Roma alia vostra politica , compiva la serie dei vostri pre- cursori. E prima ricordava, evocava,encomiava FilippoilBello, che per mano del boia faceva ardere le Bolle del Vicario di Gesii Cristo ; indi Napoleone, gia lodato in Senato dal suo nipote die vi (lice suo amico 3. E qual e il Napoleone che i vostri panegiristi 1 Moniteur, 28 Marzo 1861. 2 Sac (le Rome, ecrit en i 557, par Jacques Bonaparte, te'moin oculaire: traduction de T ilalieu, par Napol«on-Louts Bonaparte. Florence, imprime- rie Grand-Ducale, 1830. 3 Moniteur, 2 Marzo 1861. — 12 — francesi al proposito voslro licliiamano cosi dalla lomba? E il Na- poleone del Concordalo? No davvcro, no niille voile. Egli e il Napo- leone di Tolenlino cbe, nol glorno medcsimo e colla slessa penna, il 19 Febbraio 1797, scriveva a Pio VI: « La repubblica francese sai'ti, spero, uno dci piu veri amici del Papa; » c al Diretlorio: « Roma, priva una volta delle Legazioni, non puo plu sussislere; onde cotesla vccchia macchina si scassinera da se slessa 1. » E il Napoleone del 1809, quelle cioe che spogliava ed imprigionava il Papa, da cui avea ricevuto Tunzione consecratrice. E finalmente il Napoleone del 1813, quelle che a Fontainebleau impose con odiosa Yiolenza a Pio YII prigioniero un concordalo, ritrallalo al domane, e gli fece acceltare (sono parole di Giulio Favre) la qiialila di uffi' dale dell'fmpero francese 2. Oh! si, sono proprio colesli gliantenali e precursor! vostri; e i Yoslri patrocinalori di Francia hanno mille ragioni da citarli in van- laggio della voslra causa. Lo schiaffo del Nogarelo, il ferreo pugno di Napoleone, slringente la mano inerme del Sellimo Pio, per violen- tarlo a firmare la propria abdicazione e vergogna; oh! davvero sono alii colesli che servono di premesse agli alii voslri. Ma che voi successore nalurale e legillimo di colesli uomini nefasli , voi siale Felelto di Dio per dare alia sua Chiesa quella compiula liberla ch'ella mai non ollenne ; oh! davvero nessunolocredera, nessuno lo vedra, nessuno. 1 Correspondancc de Napoleon, publiee par ordre de Napoleon III, t. II, pag. 342 e segg. 2 Moniteur, 22 Marzo 1861. 13 — IV. Veniamo ai voslri ausiliarii. Quesli ausiliaiii sono da per tutto i neraici implacabili della liberla dci callolici. In Germania e un sig. De Vincke ed il suo parlilo, sempre in prima riga, quando si tralta di soffocare i piii giusli ricliiami dellc minorita catloliclic , come quelle dei Polacchi anncssi alia Prussia, per cio solo die sono cal- toliclie. Sono lutli quei falsi liberalolli , che fanno violenza ai loro Principi, per imporrc loro la roltura di lulli i contralli, la violazione di tulli i Irallali, tosloche vi sono slipulati e guarenlili i dirilli del- la Chiesa. Vien dopo V Inghilterra; non piii, purlroppo ! quclla gloriosa In- ghillerra, liberale e conservatrice, che noi abbiamo vanlala, amala, ammirata, imitala; ma una Inghilterra degenerc, svisala, aimeno perora, infedele ai suoi veri inleressi, alsuosenno, alia sua nalurale equila, alle sue migliori Iradizioni, alle sue glorie piii pure; un' In- ghilterra, dove r intolleranza e porlata si oltre, che il primo Ministro dichiara altamente, che un callolico sincere c incapace di esercitare Tuffiziodisemplice archivista 1 ; un' Inghilterra che a Suez sacrifica gl' interessi del genere umano al suo egoismo mercanlesco; che in Siria sacrifica alia sua invidia conlro la Francia I'umanita, la piela, la giustizia, ed « araa meglio di vedere macellare trentamila Crisliani, che di lasciarii salvare per mezzo nostro » ; che in Italia sacrifica al ribollimento del suo vecchio fanatismo protestanlico il diritto delle genti, c quanto ella slessa ha guarentito ofondato; che applaude ed 1 Vedl la risposla di Lord Palmerstoii a Lord Normauby nell'aflFare del sig. Turnbull. — 14 — eccila presso di noi a luUc le oppressioni clic le sue Icggi Ic inter- (licono in casa sua ; die fomenta e promuove conlro il Papa ed i Principi callolici gli alii e le idee, die dla ha affogale nd sangue degr Irlandesi, degl' Iiidiani e degl' lonii; die, quando si tralta di nuocere alia Cliiesa, ha danari per lulli gli avvenlurieri, condiscen- denze per luUe le invasioni, affezioni pertulli i ddilli; un Palmer- slon per celebrare, builaudosene, i funerali tanlo del diritlo euro- peo, quanlo deiraiilico onore brilaunico; e, lo alteslo con undisin- ganno mollo doloroso, uu Gladstone per insullare al pudore figliale di lulli i callolici, quaUlicando di mendico sanyuinario il lore Pan- tefice e Padre l. 1 voslri ausiliarii, sono in Francia lulli quegli scriltori della stam- pa democralica, i quali vi approvano , vi ammirano , vi difendono^ vi spronano e vi ripelono , o dci quali piulloslo voi ripelele e prali- cate le lezioni. Essi hanuo delto prima di voi che « Taulorita spi- rituale del Papa crescera a proporzione, che egli si spaccera delle misere cure lemporali, e che il Capo dclla Rdigionc catlolica acqui- stera in rispello cio che perdera in lerritorio 2 » . Essi protestano ogni giorno la loro alia riverenza per la Religione e per la persona del Papa; ma lulli i glorni ancora essi dinunziano al polere lulli gli aili e lulle le parole dei Vescovi e dei difeusori della Cliiesa. Tutti i giorni disseppelliscouo pene dlmenliche : lulli i giorni dimandano provvedimeuU di esclusioue e di proscrizione conlro gF insiiluli cat- 1 Discorso sopra la mozione di Lord Elclio , alia fine della sessione del 1839. Che conlrasto e che cadula dal tempo in qua iu cui il gran Ministro Pilt diceva, parlando dei primi danni falLi alia Suvranila Pontilicia dal ge- nerale Bonaparte: « E uno del deliUi piii alroci clic abbiano niai disono- rala una rlvoluzione.,.. Quest'insulto, fallo ad un pio e venerabile Ponle- fice, senibra a me, proleslanle, quasi uu saorilegio ». II\>s\nD, /'rtr/ajwew- tary lustory. Tom. XXXI V, pag. 131 G, 1338. 2 Siecle, 13 Seltembre e 1 Ollobre 18G0. — 15 — tolici, contro Ic socicla monastiche : tuUi i giorni sollccitano la di- slruzionc di quella liberie d' inscgnamenlo, che si e conquislala con tanta falica sotlo il governo parlamentare : tulli i giorni esigono la dissoluzione di quelle cooiunila religiose e carilalive , che sono fi- gliuole del sacrilizio e della liberta , e la cui molliplicazionc c il se- gno piu generoso e piu consolanle dei tempi nostri 1 : tutii i giorni si lanientano che non si luri la bocca ai Vescovi con la mano della Polizia, e che le encicliche e le allocuzioni non sieno soUoposle allc forbici della censura. Dielro alia preghiera ed alia carila essi, con ge- slo servile, mostrano al governo le cospirazioni e le rivollure. Essi dinunziano le conferenze di san Vincenzo de' Paoli nel tempo stesso e alia vendella delle leggi, edai furori della plebe. Essi paragonano le Sorelle dei poveri, meraviglioso isliluto della poverla medesiraa, essi le paragonano, lo diro io? ad un pulrldume infello, ad un im« mondo bulicame di tarli 2. Apritc a caso uno dei loro fogli ; voi ci scontrerete semprc raanf e penne prolese verso Cesare , per offerirgli bavagli e pasloie da u- sarne coi callolici. Vigilanza, permesso , proibizione, repressione , compressione , soppressione , tal e V eco perpetua che risuona in quesle oflicine di servilu. Vanno mendicando , quasi favore il piu eJetlo , la persecuzione dei loro avversarii. leri ancora , salutavana con tripudii d' un giubilo abbiello il risorgimento d' una pena infa- mante conlro la semplice critica degli alti del polere. L' ultima loro parola e in quelle scrilture, appena riprovate , le quali dimandano scnza cerimonie che Y Imporatore si faccia Papa « in nome del prin- 1 « Noi domandiamo istantemente , per riiUeiresse del saci'o principio della famiglia, che ogni corporazione o associazione non riconosciuta dal- le leggi sia disciolta, e che la vigilanza deiramministrazione si eserciti so- pra il procedimento e la condotta di ogni Isliluto clericale. » ( Siecle.^ 10 Marzo 1861). Si sa come quesle dimande siano state esaudile. 2 Opinion nationdle, 9 Marzo 1861. — 16 — cipii umanilarii del 1789 ». La liberta della parola e a loro lanto in odio, quanto la liberla della preghlera e della carita. Se un Vescovo geueroso raccalta di passala il guanlo che essi ognl mallina gillano air eplscopato , quesli infainalori colidiani gli rispondono con un pro- ■cesso di dlffaniazione. Se la porta socchlusa delle assemblee lascia ecliegglare nel cuore della Francia assopila le voci d' una disusala eloquenza, e scuopre che esiste un'opposizione cosi sincera come ina- spcllata, quesli orgogliosi palrioli provocano di subilo lo scioglimen- to immediato d'un corpo, reo al segno che dice quel che pensa , e ardilo al segno che ascolla e animira i difendilori della Sanla Sede. Ogni resislenza, come ogni indipendenza, e per loro inlollerabile ; e -la Chiesa, che resisle sempre e che non dipende da chicchessia, ingerisce in loro un' avversione pari al lerrore. Ed a queslo proposilo, lasciate, signer Conle, che io vi assicuri -che voi mollo male vi dale a credere che siano i calloliei , che abbisognino d' essere converliti alia voslra nuova leorica inlorno alJe relazioni della Chiesa con lo Slalo. E di fatlo qual di loro non sarebbe contenlissimo di ollenere la liberla della Chiesa ? iSel corso -di venli anni, dal 1830 al 1850, noi tulli Tabbiamo bramala, tulli ue Si- cilie, la soppressione della vita religiosa, la confiscazione dei beni monaslici, non e forse da per lulto venula, come conseguenza neces- saria cd imraediala, dielro la bandiera piemonlese? Voi avele giornali callolici; che ne tale voi? Ogni corriere ci porta la nolizia di una persecuzione, di una presa, di un proccsso, di una condanna at carcere e alia mulla: e conlro chi? conlro i caltolici, contro essi unicaniente. Eppure avete scritla nelle vostre leggi la liberla della slampa: tulli costi possono usarne ed abusarne franca- menlc, eccello i cattolici. Voi vedet« bene che siete in concordia col vostri ausiliarii di Francia e di altri paesi, e che prallcate, come essi, la liberla per tulli, ecceltoche per la Chiesa. In ogni angolo della voslra doniinazione, la Chiesa impacciata insullala e spogliala, i Ve- scovi esiliali, gli scrillori carcerali, i giornali caltolici rovinali, i sa- cerdoli ollraggiati e braccheggiali, i monasleri chiusi e profanati, le religiose slrappate dalle loro celle violate: tali sono i vostri litoli alia nostra fiducia ed alia nostra riconoscenza. Voi siete da 10 anni Tau- lore resecutore della persecuzione, della spogliazione, deir impri- gionamenlo, deirusurpazione, della violenza; e tutlo grondante di oppressionc e d'iniquita, voi ardite di guardarei in vollo, o di sten- (lerci la mano, gridandoci: ecco la liberla ! Ma di grazia da chi sperate voi d!osscr credulo? Dove dunque avele voi scontrata una credulita laolo robusta, che si lasci gabbare a qucslo segno? Cerlo non presso i vostri confidenti della stampa fran- cese ; perche, se dall'un canto, come teste ve I'ho detto, essi non vi perdooerobbero se vi stimassero sincere; dairallro quelle che voi — 20 — avete fallo sinora li asslcura abbaslanza che non faresfe allrimenli neH'avvenire. Or ci6 che aflida cssi, rischiara noi; cio che vi lega a loro, ci scparaper sempre da voi. Nessuno, sappiatcvclo una volta, nessuno fra coloro che hanno autorit^, o carico di parlare al monda caltolico, nessuno porra in dubbio I'allo grado di dlsprezzo che ci ispirano lali promesse dopo oUraggi tali. Ma e questo poi luUo? Per giudicarvi, possiamo noi circoscrivercr ai falti ed alle imprcse dclla voslra ammlnislrazione civile? Non biso- gna egli ricordare la buona fede e Tequila che governano le vostre relazioni inlernazionali? Eccovene il quadro miligalissimo, abbozzalo dal Times, vale a dire dal piu polenle e dal piu appassionato dei vo- slri ammiratori. « La Sardcgna ha parlecipato alia guerra contro la Russia, senza esser partecipe dei tratlali risguardanti la Porta. La Sardegna ha provocate V x\ustria di proposito deliberato, e V Austria e cadala net laccio. La Sardegna si e giovala dei moti popolari per annellersi la Toscana e le Legazioni, quanlunque il Gran Duca ed il Papa non avessero avuta akiina parte alia guerra del 1839. La Sardegna ha invasi gli Stati del Papa senza dichiarazione di guerra, e solto un fu- tile pretesto. La Sardegna e stala connivcnle con Garibaldi e si e vantaggiala dei frutti delia sua audacia 1. » E per niostrare il valore di cerlc parole e di certe promesse in bocca vostra, non bisogna cgliancora una volla, dopo tante voci piu cloqucnli c piu autorevoli della mia, ricordarvi ratlenlato, pel quale^ non potendo giungere a ribellare le popolazioni dello State Pontificio, voi avete falto violare il sue tcrritorio in plena pace, senza dichia- razione di guerra ; « senza alcuno di quel riguardi che sono rulli- rao bakiardo deironore 2» ; contro tutte le regole del diritlo delle 1 Timcs^ 2 Marzo 1861. 2 MoNS. Ddpanloup, Ora'mn funebrc des martyrs de Castelfidardo, — 21 — genii e della lealla mililarc? Non bisogna egli rimeltcrvi sollo gU ocelli il proclania solloscrillo da voi c dcllalo da voi al vosiro Re, il quale nei punlo in cui Ic sue milizie si prccipilavano, dieci conlro uno, sopra la nobilc scliiera di Laraoriciere , diceva egli ancora di voler rispetlare seinpre la Sede del Capo della Chiesa e dargli tiitle le guarenlige d' indipendenza e di sicurezza 1 ? Egli ancora promelleva al Papa V indipendenza ! Nel punlo in cui si compiva il suo Iranello, voi gli facevale dichiarare che non avcva allra ambizione se non quella di rislorareli principii dell'or- dine morale in Ilalia! E alcuni giorni dopo, quando Tiniquila e consummala, quando Ancona e caduta, voi gli fale prendere alto al cospello delle nazioni, che Dio ricompensa coloro che comballono per kd 2 ! Quando i terroristi francesi soqquadravano e rapinavano I'Europa, avevano almeno il merito di non conlaminare il norae di Dio, mettendolo in mezzo alle lore scelleraggini. Per inconlrare una profanazionc ed una ipocrisia di quesla tempera, bisogna risalire fino ai manifesli, nei quali gli spoglialori della Polonia promulgava- no lo spirilo filanlropico e liberale, che slava per presiedere alia di- visione di un regno secolare, e air assassinio di una grande nazione crisliana. Ecco le voslre opera ed ecco le vostre parole. Ma io mi dimenti- cava il vostro capolavoro. Forseche poco avanli il Iranello , voi non avete mandati i vostri degni luogotenenli, Cialdini e Farini, in presenza deir Imperatore dei Francesi, per affermargli che « en- iravate nelle Marclie e neir Urabria per rislabilirvi Y ordine senza 1 « Io vogllo rispeltare la Sede del Capo della Chiesa, al quale son sem- pre pronto a dare.... quelle guarenlige d' indipendenza e di sicurezza che i suoi ciechi consiglieri si sono indarno ripromessi dal fanalismo » ecc. {Proclamazione der/H il Seltembre IS60, firraala Yittorio-Emmanuele, oontrassegnata C.woua e Fauim). 2 Ordine del giorno 4 OUobre 1860. — n — LEDERE l'aitorita DEL Papa, g pcr claic, s'cra uopo, una battaglia alia rivoluzione ncl Icrritorio Napolelano 1 ? » Voi elite oggi , che da dodici anni in qua, avetc cospiralo per' conquislare Tunila dclF Italia, e cbe roccupazione di Roma, per fame la splendida capilale della voslra Italia, e stata X astro della polilica Picmonlese. E sono appunlo dodici anni, che Gioberli, vostro pi'cdecessore, riprovava row?e iminfamia, sono parole sue, il solo pcnsiero di annettere le Legazioni. E con questo sangue nelle mani e con qucsle menzogne sulla fronle, Yoi venite ad offrirvi al mondo cattolico per « riconciliare il papalo con Y autoril^ civile, la religione colla liberta ! » Ma il Papa \i ha risposto innanzi colla sua AUocuzione del 18^ Marzo, tradolta miseramente nello slessb numero del Monileur, che- pubblica il vostro discorso, c plu miserabilmonte sfigurata in tanti al- Iri giornali. « A cerii uoraini che gli diniandano di riconciliarsi col progresso , il liberalismo e la civilla moderna , dicendosi veri e sin- ceri amici della Religione w, egli risponde: « Noi vorremmo dar fe- de alle loro parole , se i Iristissimi falli, che ogni giorno avvengono* sotto gli occhi di tulti, non ci mostrassero alTalto il conlrario 2. » E al- lora eglienumera, come ho fatloio, alcune dellevoslre scelleratezze; iiota la rollura freschissima del Concordalo di Napoli, che e rullima delle vostre imprese in questo genere ; ccrtifica che da per lulto gli uomini del vostro pelo non sono occupati in altro che in ispo- gliare la Chiesa de' suoi beni e dclla sua autorita , e non accor- dano la Hberla ai suoi nemici, se non per ricusarla a lei sola. « A una tale civilta », dice egli con ragione, « huiiismodi igitur civili- lati, a quella che ha per sistema premeditalo dMndcbolirc e di di- 1 Circolare del sig. Thouvcnel, 18 OUobrcl860. Lihro giallo,])ag. 163. 2 Ac J\os fulem els adhibcve vellcmus , nisi Iristissima sane facia , qtiae^ unte omnium oculos quotidie versanlur, contrarium prorsus oslcndercnt. — 23 — siruggerc forse la Chicsa l, come e possibilc chc la Tiara, madrc ed aUrice di ogni vera eivilta, lenda la inano e faccla lega con essa?)) Ricorda appresso, scnza biasimarle o riprovarle in nulla, le libere islituzioni , chc erano desiderate e clic egli avca conccdulc 2 ^ flno al giorno in cui la rivoluzione si e posla nel luogo della rlforraa, ed il pugnale si e sosliluito alio scrulinio. Ricorda ancora i consigli clie gli sono stall dati , c che ha tutli segulli , Iranne soltanto quelli che grimponevano di sancire la spogliazione 3. Cosl Egli si sente in au- torila di sconfiggere « ripocrisia di coloro, i quali , dopo avere in queslo modo insullala ed oppressa la religione , Tinvitano a ricon- ciliarsi con la eivilta, come lo invilano , essi il Papa ! a riconciliarsi con r Italia ». Dice con la nobile fiducia di chi non ha mai failo male a nessuno , che esse non ha veruna ragione di riconciliarsi con chi che sia. Ed aggiunge con iin linguaggio magnifico, che a Toi non sara mai date di assumere : « Come mai il Pontefice romano , il quale trae ogni sua forza dai principii deirelerna giuslizia, potrebbe egli Iradirla? Come mai osano dimandare che quesla Apostolica Sede, la qoale fa sempre e sara il propugnacolo della verila e della giuslizia, sancisca che la cosa ingiustamente e violentemenle rubala puo tran- quillamente ed onestamenle possedersi dalF iniquo aggressore; e cosi si slabilisca il falso principio, che la fortunata ingiuslizia del fatto 1 At cum civiUtatis nomine velit intellUji systema apposite compara- (um ad debilitandam ac fortasse ctiam delendum Chrisli EccJesiam. — Egli aveva gw delto: Quaedam moderna, ut (tppellcmt, civililatis placita. 2 Liberiorem administrationem .... liberiores institutiones . . . Nos fi- Uorum partem pontificiae nostrae dillonls in civilcm administrationem coo- ptavimus. 3 Cum usurpationum moderator es alta voce pro filerentur se non quidem reformaliones, sed absolutam rebeUionem, omnemque a leqU'tmo prlncipe $&* iunclloncm oninlno velle. — 22 — LEDERE l'aitorita DEL Papa, g pcr claic, s'cia iiopo, una baltaglia alia rivoluzione ncl lerritorio Napoletano 1 ? » Voi dile oggi , clie da dodici anni in qua, avelc cospiralo per' conquislare Tunila deirilalia, e die roccupazione di Roma, per fame la splendida capilale della vosira Ilalia, e stata V astro della polilica Piemontese. E sono appunto dodici anni, che Giobcrii, voslro predcGcssorc, riprovava come un infamia, sono parole sue, , il solo pcnsiero di annefiere le Legazloni. E con questo sangue nelle mani e con qucsle menzogne sulla fronte, voi venite ad offrirvi al raondo callolico per « riconciliare il papalo con T aulorit^ civile, la rcligione colla liberta ! » Ma il Papa vi ha risposlo innanzi colla sua AUocuzione del 18' Marzo, ti-adoUa miseramente nello slcsso numero del Monileur, che- pubblica il voslro discorso, e piu miserabilmenlc sfigurala in tanti al- tri giornali. « A cerii uomini che gli dimandano di riconciliarsi col- progresso , il libcralisrao e la civilta moderna , dicendosi veri e sin-* ceri amici della Religione », egli risponde: « Noi vorremmo dar fe-' de alle loro parole , se i Iristissimi falli, che ogni giorno avvengono- sotto gli occhi di lulli, non ci mostrassero aiTaltoil conlrario 2. » E al- lora egli enumera, come ho falloio, alcune delle voslre scclleratezze; nola la rollura freschissima del Concordalo di Napoli, che e Tullima delle voslre iniprcse in questo genere ; certifica che da per lullo gli uomini del voslro pelo non sono occupali in allro che in ispo- gliare la Chiesa de' suoi beni e della sua aulorila , e non accor- dano la hberta ai suoi nemici, se non per ricusarla a lei sola. « A una tale civilla «, dice egli con ragionc, « huiusmodi igiliir civili- iati, a quella che ha per sistema premeditate d' indcbolire e di di- 1 Circolare delsig. Thouvenel, 18 Ollobrcl860. Libro (j-mZ/o, pag. 163. 2 Ac Nos fidem cis adhibcrc vcllcmus , nisi trislissima sane facta , quae- Ante omnium oculos quotidie vcrsantur, contrarium prorsus oslenderent. — 2a — siruggere forse la Chicsa 1, come c possibile che la Tiara, madrc cd aUrice di ogni vera civilta, lenda la inano e faccia ICga con cssa?)> Kicorda appresso, senza biasimarle o riprovarle in nulla, Ic libere isliluzioni , che crano desiderate e clic egii avea conccdule 2 , flno al gioruo in cui la rivoluzione si e posla ncl luogo della riforraa, ed 11 pugnale si e sosliluito alio scrulinio. Ricorda ancora i consigli cho gli sono slati dati , e che ha tuUi segulli , Irannc sollanto quelli che griniponevano di sancire la spogliazione 3. Cosi Egli si sente in au- torila di sconfiggere « F ipocrisia di coloro, i (piali , dopo averc in queslo modo insullata ed oppressa la religione , Tinvilano a ricon- ciliarsi con la civilta, come lo invitano , essi il Papa ! a riconciliarsi con r Italia ». Dice con la nobile fiducia di chi non ha mai fallo male a nessuno,che esso non ha veruna ragione di riconciliarsi con chi che sia. Ed aggiunge con iin linguaggio magnifico, che a Toi non sara mai dalo di assumere : « Come mai il Ponlefice romano , il quale trae ogni sua forza dai principii deirelcraa giuslizia, potrebbe egli tradirla? Come mai osano dimandare che questa Apostolica Sede, la quale fa sempre e sara il propugnacolo della verila e della giustizia, sancisca che la cosa ingiuslamenle e violenlemente rubata puo tran- quillamenle ed onestaraenle possedersi dair iniquo aggressore; e cosi si stabilisca il false principio, che la fortunata ingiustizia del falto 1 At cum civiUlatis nomine velit intellujl syslema apposite compara- lum ad debilitandam ac forlasse ctiam delcndum Chrisli Ecdesiam. — Egli aveva gia delto: Quaedam moderna, ut appellamt, civililatis plaeita. 2 Liberiorem administrationem .... Uheriores inslilutiones . . . Nos fi- liorum partem pontificiae nostrae ditionis in civilem administrationem coo~ plavimns. 3 Cum usurpalimum moderatores alta voce profiterentur se non quidem reformalioucs, scd absolutam rebcllioncm, omnemque a legitimo principe s&^ iunctionem omnino velle. — 24 — Don reca alcun danno alia sanlita del dirillo ? l ». Cio detlo , egli ha ben la ragione cerlamenlc di ricordare , dopo aveila confortala con queslo nuovo argomenlo , la bella parola del sig. Barlbe nel Se- nalo francese : Che il Papa e // principale rappresenlante della forza morale del mondo. E tal e quella cbe alcuni commenlatori infedeli presso voi , e per mala sorle anebe presso noi , dando alle parole di Pio IX un sense riprovalo da lulti gli alii, da ogni giorno della sua vila, non banno temiito di rapprescnlare, come una dichiarazione di gucrra alio spi- rito moderno. E finila, sclamano essi ogni mallina , il Papa ba con- dannata la sociela moderna, il progresso e la liberta ; il suo divorzio con queste grandi cose e lolale. Bella scoperla e bel profitlo ! Dalemi adunque , diro ai voslri amlci, dalemi il segrelo dei mezzi cbe avele in serbo per fondare la civilla, il progresso, la liberla, senza la religione ! Ignorale voi dunque cbe ad onla di si grandi sforzi per dislruggerla, la religione dei popoli e tulta la loro morale, cbe il Crislianesimo soltanlo da alf Occidente ogni sua premincnza, cbe queslo gran fiume diviso non ba cbe una sorgenle pura cd un serbaloio inesauribile, il Caltolicismo? Qual religione avele voi da surrogarc al crislianesimo? E dove Iroverete voi dunque il Crislianesimo puro, immulabile e pieno, fuori del cat- tolicisrao?Iolo domando a tutli gli uomini di buona fede, cbe banno qualcbe nolizia della vita morale dclle sociela, sparse ora sopra la terra : Forsecbe, senza la Cbiesa\ i proleslanli medesimi avrebbero conservata Y idea della divinita di Gesii Cristo ? Cbe dico io ? Forse 1 Ilic cnim, qm suam omnemvlm haurit ex aeternae hisliliae prhicipiis... ut ah hac Apostolica Sedc, quae semper full el erit verllalis iustitiaeqiie propugnaculum , sanciretur rem inhislc violenlcrqiie direptam posse tran- quUle honesleque possideri ab iniquo a(/grcssore; alque ita falsum const itue- rcturprincipium, fortunalam nempe facti iniustiliam nullum iuris sanclilali delrimcntum afferre. — 2o — clie senza la Chicsa i filosofi avrebbero slabilila Tidea pralica di un Dio vivenlc ? Alzate una nuvola "di piu contro quesla gran fcde , offuscalc col vosiro soflio , rimovelc colla voslra niano la fiaccola prlncipalc clic ilhimina le tencbrc profonde, fra cui i poveri morlali vivono ravvoHi, e poi seguilale a padar loro di civilla, di progresso, di liberla ! Ah ! Voi avele scoperlo chc la nostra Chiesa e la civilla voslra si separano ; piangete adunque soprala vostra civilla, giacche essa cer- tamenle non sopravvivra piinlo alia sua madre, che e la Chiesa catto- Hca. piultosto non ischerzale con quesle grandi cose, neppure con le parole che T csprimono. Non ve ne servile per velare disegni, i quali, per queslo solo chc ripugnano alia giuslizia e alia buona fcde, non hanno nulla di coraune con la vera civilla , col vero progresso, con la vera liberla. Si , ripeliamolo col Sommo Pontefice : « Bisogna resliluire alle parole il loro significalo ». Non e sola la Chiesa , e 1' onesla che ha orrore di vedere lolle in preslito alia lingua umana le sue locuzioni pill sublimi, per manlellare le azioni piu abielle.La lingua degli uo- mini non ha difesa : Iroppo e chiaro che ancor ella non e che una polenza spiriluale ; e cosi si vengono a saccheggiare 1 suoi tesori , a derubare i suoi piu nobili ornamenli , e , con un travestinienlo quasi sacrilege , come i pagani chiamavano le Furie angioli di pace, cosi la mcnzogna appellasi civilla, e la violenza appcllasi liberla. Quanlo a noi, ammiriamor opporlunila dellarisposla, che rivolge- \a a voi olio giorni innanzi al vosiro prinio discorso, il Pontefice, che \i preparale a spogliare , e che anticipalamente vi giudicava e vi condannava, non solamenle in nome della Chiesa, di cui e capo, ma ancora e sopratullo in nome deirclerna giuslizia 1. Noi siamo or- 1 « lUius moralls disciplinae , cuius ipse veluU prima forma et imago dienoscUur. « gogiiosi di avere per capo un eanulo Sacerdote ehe sla pel diritlo e the lion vuole mcnlire in un tempo, nel quale la menzogna e di- Yenlala elemenlo primo della polltica, e condlzlone prima del buoa successo. E poiehe voi cilate Danlc , permelletemi d' invitarvi a ri- conoscere in Pio IX il modello del giusto , tal quale lo ha inciso \\ poela in un verso immortale , E il giusto Mardocheo Che fu al dire ed al far cosi intero. (Pl'bo. XVn. 29.) VI. Ma basil fm qui di quanlo avele gia fatto , e parliamo di cio ehe Yi proponele di fare. Parliamo dei voslri nuovi disegni, e deirav- Tcnire clie essi ci assicurano. Supponiamo ehe un velo cuopra il voslr'o passato , ehe i vostri precursori, i voslri ausiliarii, i vostri falli precedenti vengano se- polli neir obblio. Supponiamo ehe voi conserviate vergine ancora 1' inlcgrila deir onore e della parola giurala : supponiamo per lo meno ehe voi abbialc la virlu del penliraenlo. Eccovi dunque dinanzi alia porta della Chiesa Romana : voi vi picchiatc con nuo- TO^viso, con altiludine nuova, quella d'un dollore e d'un allcato^ qffella d' un savio e generoso benefaltore. E sia pure. Eccovi dun- que convinto della verita di quel tcslo di S. Anselmo chc noi dls- seppellimmo venli anni or sono per opporlo a nemici assai meno formidabili : Iddio nulla ama tanto in questo mondo, quanlo la — 27 — liberta dclh suaChiesal Voi diinque venile a recare alia Chicsa quesla liberla, come un dono inosliniabile, lalmenle incstinaabilCy che essa dcve pagario al prczzo dell' ullimo bocconcino chc Ic re- sla di quel palrimonio secolarc , del quale voi lavele anleceden- temenle e quasi inleramcnle siwgliala. Voi le ofTrile la liberla , cioe a dire la guarenligia e il guldcrdone del dirillo. Ma qual cosa mai Ic chiedele in cambio ? La piii scandalosa violazione! del dirillo , di cui la sloria presenli lo spellacolo. Sanzioui la Cliiesa quesla iiiiquila , ed essa diverra libera ! Niun uomo al mondo ose- rebbe dimandare alia Chiesa , ove si Irallasse dun dirillo allrui , cio che voi osate d'implorare, pcrche si tratla d'un dirillo suo, o vo- gliam dire d"un dirillo nostro, dun dirillo die tocca noi tuUi quan- U sianio caltolici dell' Europa e del mondo , teslimoni indegnati , e viltime fremenli della vosira ollracotanza. E perche dunque dovreb- be ella abbandonare il suo dirilto? che cosa polete voi opporgli contro? quar e finalmenle il vosiro dirilto conlro un lal diritlo ? E qui bisogna che io disamini i voslri argomenli prima di disami- nare le voslre promesse. 11 dirillo, voi dalle prime mosse lo sparnaz- zate con dispregio. « Dimandar Roma, non perch^ essae nostra capi- tale, ma perche la giustizia e il dirilto lo vogliono, e a parer mio uik grave errore 1 . » Voi non invocate nemmeno la nazionalita italiana di Roma : anzi voi confessate che, se Roma giacesse in un angolo del territorio ilaliano, come xVquilea, bisognerebbe rinunziarvi. Voi ben senlile , ne vi peritale di dirlo , che non bisogna Iroppo slrin- gere quest' argomento della nazionalita , solto pena di far dispiacere ai voslri buoni amici, gringlesi, slrappando loro Corfu, Malta e Gibillerra. Nulla di tullo queslo : vosira sola ragione si e la vostra convenienza , il vosiro gradimento , la vosira ufilila. E impossibile , Yoi dite, conservar T Italia in pace senza Roma per capilalo; ecco 1 Moniteur, 30 Marzo. secondo voi il solo argomento che possa Tincere le resislenze del mondo callolico. Essa non e dunque che una semplice quislione di forza malerialeedi ghiotla conquisla. Mai piu per lo innanzi, da che il mondo esiste , non s' udi simile dichiarazione falla con allrellanla ingenuila : lo m' impadroniro di un bene, che non nVappailiene, per la sola ragione che queslo bene mi giova. Ei dunque vi conviene di prender Roma perche ne avele bisogno ? Ebbene ! Noi, callolici dei due mondi, noi allresi ne abbiamo bisogno ; a noi allresi giova di conservarcela , com' ella esiste da quindici sccoli , nella condizione di cilia indipendenle, prima nel fallo, poi nel dirillo, da qualsivoglia allra sovranila che non sia quella del Papa. Svenluralamenle noi non abbiamo che il dirilto e la storia a favor nostro : a favor vostro vige la forza , e dorme la vergognosa connivenza dei Sovrani d'Eu- ropa. Pei tempi che corrono , la forza vale piu che non e giammai valuta , io ne convengo ; nulladimeno essa non e ancor lutto in que- slo mondo. E poi chi sa se essa non sia per esscre un giorno il vo- stro castigo, dopo essereslatail vostro slrumenlo? Per ora intanlo bisogna che ci congratuliamo con voi del concorso originate ed efficace che voi avele appreslato alio spirito delta rivoluzio- nee delta rovina. Noi eraramo assuefalli anon lemcrlo ea non isfol- gorarlo che nei cospiratori , nei pirali, negliammutinalori, nei coslrut- tori di barricate , e nei loro lenlalivi piuo meno trionliinti. Ma che e mai lutto cio in confronto di quanlo abbiam vodulo dai dodici anni che voi seguilate la voslra stella? Parlaleci di un re legillimo, di Hn re d'antico lignaggio, fermamente assise sul Irono deisuoiavoli: parlaleci d' un cavaliere deir Ordine deli' Annunziala, qual voi siete, quando si Iralla di condurre a buon lermine le cospiiazioni e le rivoluzioni. Ecco chi s' inlendc realmcnle di lal mcslicre , e lulli i rivoluzionarii del mondo, salvo due o Ire uomini intrallabili, come Mazzini e Garibaldi, lulli riconoscono volenliorl in voi e nel vostro -Sovrano i loro padroni e i loro modcili. — 29 — Sc nulla pill gonfia rorgogllo umano clie la gioia d'aver faKo peP primo cio clic nliin allro avca (iUlo innanzi ; voi , o Signore, avete picno il diriUo a un lal gcncre di soddisfiizionc. Egli o vcio che voi avcvale aggiunlo nolabili pcrfczionamenli alParle di laccrare i Irat- tati, e di rcliificare Ic fronlicre colla forza : ma Tistoria non ci ricor- da nulla di somigliante, neppur di lontano, airultima voslra grando impresa ; Y istoria dico della vita pubblica e del commercio regolara delle nazioni civili. Impcrocche vidersi dei figliuoli, messi alio slrclloio da occulli usurai, obbllgare anlicipatamenle i beni del loro genitore, e promcllere per iscrillura cio che essi chiamano le loro speranze. Vidersi sovra V occano appostare , cacciare , callurare navilii disar- mali. Non s'era mai pero vedulo, ne si credea clie potesse mai ve- dersi, il Minislro di un Re, neirallo d'arringare una pubblica assera- blea, aver la fronie di proclamare : Ecco la capitale del mio vicino, essa diverra la mia; il suo re, che e il mio Pontefice, non Tha ab- bandonata ; il suo alleato, che e il mio protetlore, lacuslodisce anco- ra per lui ; la croce della Chiesa ed il vessillo di Francia s'innalzana d'innanzi a me , io li rovescero. Roma m' appartiene in nome delia geografia ; la Francia me la cedera in nome del non-intervenlo ; e il S. Padre mi assolvera in nome della liberla. Egli e ben vero, o Signore, che voi vi pigliate del tempo e vi cir- condale di precauzioni. Allora quando I'immortale Conde lanciava il suo bastonc di comando Ira le file dei suoi nemici, correva poi a ripigliarselo col rischio della vila. Yoi che geltate lo scetlro del voslro re in faccia dei suoi alleati e del S. Padre, voi non esponele a nessun rischio ne la sua persona, ne la voslra ; e con un'arle fin qui non conosciula, applicando agli usi della polilica i procedimenli del crcdito, voi vi contentale di firmare una cambiale a scadenza inde- terminala, una rivoluzione a visla^ e questo spedienle vi autorizza a volgervi verso Garibaldi per gridargli : Pazienza, c una quislione di — 30 — gia convcnuta ; quindi verso T Europa per dirle : Pazienza, e una quislione oniai dilTerila. Questo e per lo appunlo quel non servirvi, che voi dite , se non del mezzi morali. Un lal linguaggio c slalo granderaenle applau- dilo, io lo so ; i giornali del mondo inlero gongolano di gioia di' nanzi alia \oslra audacia: e pure io mi persuado , o Signore. che nel segrelo della voslra inlelligenza e della voslra coscienza voi non v' inorgoglile Iroppo di quesli applausi. Lo sapele troppo bene : cio che voi dicesle al Parlamenlo di Torino non poleva essere tol- lerato allrove che la, Enlrate in una scuola di fanciulli, e provale loro che cio che voi fale e ones lo ; raonlale suUa calledra d'una facolla di diritlo , e provale agli sludenli che cio che voi promet- tote e giusto ; riunile un Congresso , e soslenete che cio che voi dile e Iccilo. No, cio non era lollerabile che in grembo ad un Parla- menlo di complii'i. Pur luUavia puo darsi che io nVinganni e che per soverchia scru- polosila dimenlichi di lener conlo di queila segreta passione del cuore uiiiano che agogna al bene allrui. Puo darsi che in un Con- gresso Diplomalico venga acclamalo e ulilizzalo il voslro princi- pio. Io avro Costantinopoli, dira la Russia; io avro la riva sinistra del Reno, dira la Francia; io avro i piccoli Slali Tedcschi , dira la Prussia; io avro Lisbona, dira la Spagna. E che dira ringhilterra? Essa si sapra far bene la sua parte, ed io non ne sono mica imbaraz- zato. Ma se i voslri principii debbono prevaJere, chiudianio i coi'si di dirilto, bruciamo i codici di morale, laccriamo le collezioni di tralla- ti; monliamo sovra un verlice clovalo in compagnia del demono della cupidigia, sogguardiamo ai nostri piedi i i-egni della terra, e so noi 1' adoriamo queslo demone, ei ce li dara. Sara allora, o non mai, il caso d'invocare la Icsliiuonianza d'uno dei voslri, del signer Edgardo Quinet , grande iniraico della Chiesa , ma che 1' ha vendicala anli- cipatamente con queste ammirabili parole : « Se la violenza non e — 31 — pill presa in sul serio dagli iiomini, se essa non ingcnora piii con- tro a chi Y cscrcila vcrun' idea di giuslizia e di riparazionc ; se pel conlrario lullo dee liiiirc coll'ammellorsi, chi vorra aslenersi nel- ravvcnire da una violcnza fortunala 1 ? » Egli e ben voro cho il Uilto pon isl^ solo qui: oltrc quest' argo- menlo della cupidigia e deli'ulilila vc n' lia dei sussidlarii che vol non isdegnale. Percorriaraoli. Voi parlale deirantagonismo assolulo che esisfe fra il Papa cd il suo popolo. Oueslo anlagonismo siete voi che lo create o che lo supponele; e vevo, o no che sia, csso e di data Jroppo rccente. Prima della conquisla francese, net 1797, per cou- fessione unanime di tulli i viaggiatori, di lulli gli storici, njun go- yerno era piii dolce, ne piu popolare di qucllo del Papa. Niuno poira jiegare che Pio VII non sia, nel 1814, rienlrato ne' suoi Stall fra le piu vive acclamazioni dei popoli, i quail davano a vedere con cio che essi lungi dal solo sopportarla, amavano la sua sovranila, E di falto voi ditc che Tantagonismo comincio a manifeslarsi fin dal 1821. Quanfunque una insurrezionc non provi nulla, pur tutlavia dovete ricordarvi che nel 1821 \'i ebbe una insurrczione a Torino, e non ve n' ebbe punto in Roma. Non fo menzione delle cospirazioni, e dei tentafivi di rivollurc che segnalarono gli esordii del regno di Carlo Alberto, e che vennero da questo re schiacciate con rigore si poco pieloso; perche voi non volete piu risguardare in lui che il largitore auguslo dello Slalulo, ed io volenlieri vi acconsenlo. Ma pur guar- date quale sirana e stomachevole inconseguenza ! Si dimcnticano i venli anni di dispotismo di Carlo Alberto, per non ricordarsi che dei jdue anni del suo regno hberale; e, innanzi alio difficolla e agli infor- ^unii di Pio IX V Italia sconoscente dimenlica al conlrario egsere sta- Jo appunlo lui, e non Carlo Alberto, che di tutto propria e sponta- cea inchinazione inauguro il movimenlo nazionale c riparatore del 1 LetterA del 30 Ago&tQ 1859 per rifiulare I'anmislia. — 32 — 184G. Essa dimenlica, cssa rinnega lo slancio prodigioso di lulli i cuori, da un capo all'allro della penisola, per salulare il nuovo Pon- lefice. Niuno allora, niuno pensava a porre in dubbio ne la legilti- mila , ne la nazionalila , ne la necessila del poter lemporale , e men di niun allro Carlo Alberto : io lo alteslo sulla sua nobile memoria, sulla sua fede ardente e generosa. Ei si sarebbe piullosto mozza la deslra che elevarla, come il suo figliuolo ha fallo, contra il Papalo. Voi invocate i moti ullimi di Bologna, come se essi non fossero stati preparali ( e il sig. Di Rayncval ce lo attesta ) dal prolocollo degli 8 Aprile 1836, e attizzali dalla proclamazione di Milano degli 8 Giugno 1839. Voi invocate la sanzione che quei moti ricevetlero dairadesione pof- polare, e dal suffragio universale ; quasi che vi sia nulla di piu equi- voco, di piu dilTicile a giudicarsi che V adesione dei popoli ai fatU compiuti. Una tale adesione non manca lor guari, ma essa ncppur dura molto, e quel che e piu non prova mollo. In quanto al sufTragio universale, se esso c cosa solenne e molto grave quando e picnaraen- te llbcro; non e piu che una derisione ed una oppressione se e diret- to, carpito, comperato, strappato colle minacce. Non vedemmo noi nella Francia, U24 Febbraiol848, un ammulinamenlo rovcsciare un governo liberate, che avea la maggiorlla nella Camera, e Tunanimila neiresercito? Se ne puo forse dedurre che la Francia vulcsse cio che in quel giorno fu compiuto? Si e troppo presto dimenlicalo questo memorabile esempio: si dimenlica che V esercito lascio fare, che la Francia lascio fare, che il suffraglo universale die ragione ai vinci- tori e che, durante parecchi mcsi, si pole credere che non vi fossero in Francia allro che repubblicani. E pure chi non sa die lo serutlnio del 10 Dicembre provo il conlrario? Ma Telezione del 10 Diccmbrc fu la piu libera che vi fosse giammai stala al mondo, sia detto ad elerno onore del governo, solto il quale ebbe luogo, e che ne fu pol rovesciato. Egli non vi cran mica, come quando voi fate volare a Na- — 33 — poli, Ic iirnc dei s\, c le urne dci no, posle solto la salvaguardia della plebaglia armala; cgli non v' crano probt ed onesti amici per circo- scrivere il volo, come il confessa il sig. Cipriani Dillalore delle Lega- zioni, ai soli cenlri popolosi 1. II suffragio che voi invocalc non pole darsi che al cospello e sollo la minaccia delle baionellc unilarie. Perclie il voto delle popolazioni potesse essere sinceramenle consul- lalo e sinceramenle invocalo, sarebbe slalo necessario che, il doraani di Villafranca, un baltaglione francese avessc occupalo Bologna, vi- gilato sovra la liberla dello scrulinio, e guarenlila la liberla dei vo- tanli cosi nella citta, come nelle campagne. A un lale argomenlo non si c risposto finora , ne si rispondera mai. Ma finallanloche Bon vi si risponda, noi avremo il dirilto di dire che i voslri scrulinii non provano nulla, e che quella parola del Vescovo d' Orleans : Piu bombe che voti, compendia ancora tulla T isloria delle voslre con- quisle unilarie. Queslo preteso anlagonismo fra il Papa e i suoi suddili siete voi dunque che lo create , non bisogna slancarsi di ripelerlo , siete voi che lo raantenele. Voi avele cospirato da dodici anni per giugnere a un tal risullamento , e lungi dal disconoscerlo ve ne vanlale 2. 1 « Pertutte le unite Province si diramarono le lisle, raccomandandole alia fede di probi ed onesU amici, ingiungendo lore dl circoscdvere prin- cipalmenle I'azione ai soil centrl popolosi. » 2 Monileur 30 Marzo 1861. jNe a menare una mlllanteria si invereconda e slalo solo il Cavour: al suo esemplo ban creduto di polerlo fare impu- nemenle gll agltalori subalterni. Si oda per lulti cio che confessa di se stesso il Console Sardo di Ancona, il slg. N. Fanelli Tommasl, nel suo Pro- gramma agli onorevoH eletlori di Ancona 2 Aprile 4861. « Prevalendomi, quivi dice, del deslro che mi porgevano le mie relazioiii ufficiali colPalto personaggio che dirige tultora le cose Piemontesl....; non bo mai ces- salo di provocare insislentemenle e dl propugnare con argomenli polilici, economici e miliiari V avvenimenlo della nostra patria sotlo quel libero 3 — 34 — Yoi, Ivostri precursori, i voslri ausiliarii, voi avetc fal(o di lutlo a fia (li rendcre impossibile ogni sorta di governo negli Slati RomanL Ouando il Papa ha minislri ecclesiasllci , gli si chiedono dei laici;, qiiando egli chiama un laico , gli viene scannalo sui gradini del Par-- lamenio ; quando non ha esercilo, gli si rimprovera che non puo di- fendersi ; quando ne forma uno, si denuncia qual pericolo pe' suel vicini e gli si corre addosso, come conlro a belve feroci. Dopo che- r Italia c r Europa hanno echeggiato per lo spazio di Irenl' annt del grido di liforma , voi ci venile oggi a dichiarare che quel grido era una dimanda di cio che il Papa non polea concedere 1 , anzt di pill vi vantate di non averne indicata veruna al Congresso di Pa- rlgi del 1856 , quando ognuno si ricorda Tatlo d' accusa che for- molaslc conlro gli abusi del Governo Ponlificio , adoperando per^ Taccorlezza di dissimulare, che per voi Tunico suo abuso era la sua* esislenza. — Ah ! secondo voi ogni riforma c impossibile , e se il Papa non ne concede, « non gli si deve far rimprovero di cio die non e guai'i oslinazionc , ma coslanza, di cio di che i catlolici glL debbono saper grado come di un merilo 2. » — « I suoi amici di buona fede gli consigliano riformc ch' esso non puo fare Egli resiste : c fa bene 3. » Egli e dunquc pel Papa un mcrito il rifiutara le riformc che gli si propongono ! Cosi voi dicevate li 2j di Marzo ^ senza darvi una briga al mondo dclla strcpitosa menlila che voi gellavale in viso al Governo del voslro alleato , al quale voi dovcte iullo cio che voi side , e che molli riguardano come mallevadore di nazionale G-overrxy, che tmntenendo ognor vivc le aspirazioni di latla Ita- lia... e riiiscito... Id eW rammfento... perche forse non pochi ignoranoPoi- pera dame senza pompa durata nella segrela corrispondenza del mio appa^ renlemente disoeenpalo ujficio eonsolare. » 1 Moniteur, 30 Marzo 1861. 2 Moniteur 28 Marzo 1^61. 3 Moniteur 30 Marzo 1861. — 3S^ luUocio clic \oi fale. E pcrcho dunqiic non udislc vol, conic Ire giurni innaozi avcvamo noi udilo ucUa scdula dci 22 Marzo, i si- giiori Billaull c Baroche liir gli ullimi loro sforzi per dimoslrarci, clic i pcricoli c le complicazioui della prcscnle coudizionc oiiginavaiisi unicamcDle dalla resislenza del Papa ai savii consiyli, che Y Impe- ralore gli avca a larga mano inviali ? Deh ! pcrche nan vi Irovavale Yoi li a confularii coila voslra solila eloquenza ! Kon son punto i consiyli, avieslc voi dello, non son punto i consigli, che debbonsi chiamar savii; savia e stata la resislenza. E cosi voi avresle ingran- dita colla voslra voce quella gloriosa mlnoranza di novanla ed ua volo clie ha lifiulato di biatsiinare il Papa per aver fallo cio , di cui lulli i callolici, secondo voi, gli debbono saper grado siccome di uu medto. Ma io non voglio per un altro verso negarvi che non siate slato logico. Se queslo Governo non puo vivere, se soUo di lui non si puo vivere, se esse e iinperfello e non perfelliblle, non vi riman che di- struggerlo. Se non che, e piu facile rovesciare un Governo che T islo- ria; e l" isloria piu recenle appuulo vi confula. Sotlo il Papa Gregorio XYI Pontcfice venerabile , nia cerlo non Uberale , noi abbiam vislo il Papalo inleramenle disarmalo vivere in armonia coUe sue popola- zioui : sollo Pio Nono abbiam vislo il Papalo larglre a piene mani la Liberia. Non ci dite dunque che il poler lemporale e incompalibile col progresso ; quando noi vediamo che il suo progresso e qucUo appunlo che riescc incompalibile coi voslri disegui. Voi sapele pur bene che Tllaha non esolTerenle perTassenza di leggi, ma per Tas- scnza di uomini. II Piemonte ne ha uno, e siele voi. Dove sono gli allri? Yi e nessun allro in llalia che abbia con piu generosila fallo larghezza ed esperimenlo di leggi, d' isliluzioni, di liberla , di rifw- me , di progressi, alVinfuori di Pio IX? Si, mi risponderele : dodici anni fa cio fu vero ; ma poi nulla. — 38 — verno Ponlifioio 1; chc essi non si servirebbero di qualsivoglia rifor- ma e di qualsivoglia concessione, chc solo come di mezzo per rove- sciare il Governo. lo ben vi riconobbi finalmente lo spirito clie pose in mano degli assassini di Rossi il piignale. Yoi osate cifare quesia grande viltiraa, e cilarla come un' aulo- rit^ in sostegno della vostra tesi sovra T impossibilita delle riforrae. Pur lullavia non vi c ignoto cli' egli, giunlo alia piena mafurila del suo ingegno e del suo coraggio , avea di gran cuore abbraccialo un tal compilo. Egli venne assassinato ; raa da chi e perche ? Da chi ? Da coloro che , conic yoi , dichiarano che qualsivoglia riforma e Inconciliabile colV indole del potere Ponlificio. Perche ? Per ispaven- tare col terrore ogni oneslo uorao che volesse mettersi sovra una tal via. Voi dichiarate che questa morte fn una grande sventura del- rilalia. Signore,tal mode fiiassaipiu che una sventura; fu undelitto. Di queslo d<^liUo pesera la sua parte sopra di voi, il giornoincui voi ne raccoglierete i frutti, rivolgendone la vergogna dagl' ignoti as- sassini cfae lo commisero sopra di voi cheneprofiltate. Non foste voi the assassinaste Rossi, io ben lo so ; ma il giorno in cui voi ram- masserete la preda chc i suoi assassini credett^ro d'afferrare colle Baani rntrise del suo sangue, voi diverrele il loro complice. Queslo 1 If Displacerebbe loro vlvamente se vedessero arrecato qualche rime- dio agli abusi; essi si dorrebbero assai di qiianto potesse diminuire il nial- conleiilo. Essi non dimandano rifonne, non dimandano miglioramenti: il solo grido si e, no>' vogliamo Pap\ . . . . » Despatches from .If. Lyons re- specting the condition, and ndministration of tire papal states , presented to the house of Lords by command of her Majesty. I860, p. 20. Veggaasi allresi le pagine 7, 9, 20, 22, 24, 49, 50. — II sig. Lyons dice allrove (p. 21) che in altri tempi, se un Papa avesse progressivamente condollo il Go- verno dallo stale, in cui lo aveva lasciato Gregorio XVI, alia condizione presenle (1856), i suoi suddili avrebbero accolte queste riforme con gratiludine c soddisfazioue. — 3t) — sangue innoccnle c gcneroso , ascender^ iino a voi per licaderc aulla voslra lesla, sulla tesla del Re , che voi valole iucoronarc al Canipidoglio. Is fecil, cui prodesl. ,Rossi era Italia no ; ogli avca parleclpalo delle illusion! e doi prc- giudizii deila giovontu Italiana del suo tempo; raa illuminalo dalla s-ventura, dallo studio, dalla pratica d'un grande o libcro Governo in Francia, egli avca sapulo rinlracciarc 11 vero filo dci dcslini del suo paese, ed offrivaa lulti gfilaliani, a voi stesso, signor Conte, un -glorioso e fecondo oscmpio a seguilare. Voi Tavete disdegnato : pas- si pure ; ma almeno non vogliate calunniarlo ravvicinandolo a voi Per me non iscorgo nulla di piu smagllante, che il contrasto fra questo grande ilallano del 1830 e del 1818 e quelle fra suoi compalrioti, Ja cui nuova fania occupa il poslo prlnclpale, dope voi, negli avve- nimcnti del 1860, intendo di Liborio Romano ; fra il Minislro che per istringere ruuionc del Sagro Ponlificato colla libcrla moderna, Ta inconiro alia morle, che anlivede ccrta e iuesorabile, ed il Mi- nislio, il quale incaricato da un Re giovine ed irreprensibile delta 5tessa missione, vende il suo Principe alia rivoluzione ed al Piemon- te. Rossi e Liborio Romano : ecco i due tipi diversi dell' Italia li- berale ! Essa ha poluto scegliere fra i due; ma solto la voslra guida si e lulla intiera giltata in braccio al secondo. Eccovi dunque cio che voi avete fatto di questa Italia cospirando perleidadodicianni: Tavele fatla discendere da Rossi a Liborio Ro- mano. Le avete tolto il senso morale : giacche docile ai vostri inse- :gnamenti essa non sa piu dislinguere fra il bene ed il male; per lei il fine giustifica tulti i mezzi ; la sola sovrauila ch'essa riconosca, e la laida Sovranila dello scopo, Prcndo in mano uno scrillo recente del vostro predecessore, il signor Massimo D'Azeglio, uno dei grandi no- mi deir Italia conlemporanea: e vi leggo che neiralto ch'ei vomila le piu vili ingiurie al Papato gia vinto, in mode speciale gli rimpro- vera che non sa menlire a proposito. Per credere ad una tale enor- — 40 — mila bisogna cilarnc Icstualmenle le parole. « Non si coniprende per qual molivo Roma non ripela una volla di piu , cio che pose in opera gia lanle voile : non cede per guadagnar tempo , non pro- melle, salvo a mancar poi di parola ! Cosa sirana ! Non dubilo mai d' ingannare, quando la sincerilk poleva salvarla. Oggi che puosal- varla, per poco almeno, Tinganno, neppur piu sa adoperarlo 1. » In cio si ravvisa bene V uomo che si millanla di avere , cssendo Prfsidente del Consiglio dei Ministri, violate la fede giurata coirabro- gare il Concordalo pieraontese. In cio si ravvisa bene allresi il par- lito che innalza statue al Machiavelli e che insulla con urli e con imprecazioni selvagge cio che i barbari soli non rispctlano, Tinfor- tunato sacrifizio di feriti e di prigionieri 2. Ora con una sifTalta Ita- lia voi ingiungele a noi Francesi, a noi Callolici, di abbandonare senza riserva la sicurezza del noslro padre ed il noslro onore di figli. Un giorno voi , signer Conte , in im lucido intervallo ( io vi ri- mando la voslra parola ) voi avete sfolgorato Y incameramento e vuol dire la confisca dei beni del clero secolare ; ed oggi ve ne fate scu- do con ragione 3, senza badare che voi cosi sfolgoravate anticipata- mente la confisca pronunziata oggi da voi contro questa sovranila ponlificia, che e il patrimonio del clero e dei fedeli del raondo uni- verso. Io ricordo perfettamente quel vostro discorso. Yoi per confor- tare la voslra lesi cilavate Tillustre ed intemerato Tocqueville, co- lui appunto che ebbe tanta parte in quella spedizione romana, la qua- le il Piemonte voleva fare allora invece nostra , e di cui il Piemonte pretende ora annientare la gloria ed il frutlo. Voi cilavate la pagina ammirabile, in cui egli asserisce, che i popoli i quali tolgono al clero 1 Pensieri di Massimo D'Azeglio. Firenze 1861, pag. S5. 2 Veggansi le numerose leltere serine dai vinli di Castclfidardo intorno agrinsuiti, onde furono vltlime nelle citla occupale dai Piemonlesi. 3 J/orji7eur30Marzo 1861. -- il — ogni propriclii sUibilc c Irasformano i suoi rcddili in safari! , si prC- vano (la sc rncclcsimi d' un validi.ssimo dcmenlo di libcrla. Ora la- sciate die io vi ncordi alia niia volla il Iralto ; in cui cgli dice die le confiscazioni rivoluzionarie hanno fatia alia Francia una malvagia coscienza. Parola terribile , ma verissima! Parola che s'applicheri airilalia piu assai che alia Franda, posda che ella avr3i spogliatd non solamenle il clcro, ma il mondo caltolico; non una diiesa, roa la Cbicsa universale. La Francia lolla , e , grazie al suo genio mo- rale, alle sue Iradizioni cattoliche, fa buona pruova contro quests funeslo retaggio del suo passalo. Ma T Italia, vostra merce, si tufla tulla infiera in quesla malcagia coscienza, la quale contaminera. tulto il suo avvenire. Voi le avrete soUralto, come dice con tanla sapienza il Ponlefice nella sua ultima AUocuzione, questo salutare ^ questo nccessario orrore deiringiustizia, senza il quale ne nazione- libera non v' e , ne societa cristiana : iit humanas mentes perver- terint . ... el inkislitiae horrorem en'puerint. Per ripigliare qualche conforlo di tanti eccessi, si senle il bisogno di porfarsi col pensiero sopra lo spellacolo che offre di se un popolo bene altrimenti sventurato , ma bene altrimenti irreprensibile , che non e il popolo ilaliano. Quale ravvicinamento , e quale differenzaT La Polonia ha visto, volge oggimai un secolo, la sua eroica e gloriosa nazione calpesta e lacerata da Polentati invisi. Essa non ha giammai accellalo quella condanna iniqua, ne rinunziato giammai al suo dirilto" imperscrittibile ; essa ha protestalo, ogni qualvolla ne ha avula h. possa, colle armi; e poscia, vinla e disarmata, con quella resisfenza morale, che alungo andare slanca e debilita il piu formidabile dispa- lismo e gli sopravvive. Oggimedesimo, Irenranni dope rultimosuo sforzo , ella si leva inerme e si Irova quella medesima che noi ve- deramo allora; ma maturata dalla svenkira e dalla sperienza, coa una immortale energia , con un valore eroico e con una indomabife perseveranza. Ma nel 1791, come nel 1830, come nel 1861 la P(a* — 42 — Ionia proclama innanzi liiUo la fede de' suoi padri , il rispetto della Chiesa , il culto della Iradizione religiosa e nazionale ; essa non mac- chia la sua causa per alcuna proscrizione , non per ispogliamento , non per iniquila. lo perorai venti anni or sono innanzi alia libera Francia la causa di questa nazione incalenata, ed al presenle la mia anima, oppressa alia vista dei voslri delllli, si senle rislorala alia vista di quelle virtu, di quel senno , di quella nobile e religiosa modera- zione , di quella pazienza da eroi. Dio la riconipensera, Dio la coro- nera un giorno , io n' ho la fernia fiducia. No! Egli non vorra che gli onesti, caduti d'ogni speranza, debbano in questo secolo assister solo ai trionfi mal sicuri della menzogna e della iniquila. VII. Ma veniamo al sistema da voi divisato per Tavvenire, a questa liberta piena ed intcra, a quesle francbige spiriluali, le quali, se- condo che voi dite, noi abbiamo da tre secoli dimandate invano a tutle le Potenze cattoliche, e delle quali abbiamo appena strappato qualche brandello, per mezzo di concordati che c'impacciano. Ora, per diilo cosi di passala, nessun concordato, eseguilo lealmenle e prescindendo da ogni addizione surrettizia, non e mai sembralo ai catlolici un impaccio. I concordati sono una specie di pattovizione, come tutli i tratlati di pace ; ed ogni pattovizione, quando 6 giusta e durevole, impone un qualche sacrilizio. Ma il governarsi per con- cordati e pienamente corapatibile colla liberta c colla giuslizia ; c se acchiude qualche inconvenienlc, come ogni cosa di quaggiu, offre in maggior misura i vanlaggi: e di oio pao esscr pruova — 43 — lo zelo che tiilti i rivoliizionarii recano nol lacorare quahmque coneordato lor cacla tra Ic mani. Ma T Europa non ignora in al- ciina maniera chc i concordali, bisoni o Irisli ehc siano, ma pat- tovili con iin Papa Re, c non con un Papa suddilo, potrebbcro tuUi in fascio trovarsi annullati per iscadimcnto, dairabolizione del po- ler temporale. Innanzi d'ogni allra cosa, poiche si Iralla di un inleresse religiose, sarebbe forse spedienle consultare i giudici, cio e dire il Papa ed i Vescovi. Ora sopra im lal punto i Vescovi sono dello stcsso avvi- so che il Papa; e voi non ne troverelc iino, neppure nei voslri pae- si annessi, che gli contraddica. Tutti conoscono che un tal parere Ti condanna ; e voi non potete lamentarvi che le pecorelle ascoili- no piu volentieri il pastore, che non il lupo. Voi liillavolla soslenete che il polere temporale non rende il Papa indipendente, aggiungendo che cio e dimoslralo mafemadcamente ; Toi Irascorrete perfino a dire che esso e un oslacolo aU'espIicamen- 1o del catlolicismo. Or noi diciamo precisamente il contrario ; i se- coli dicono il contrario; ed i catlolici slranieri all' Italia nel mondo inlero, senza una sola eccezione notevole, parlano come i secoli. La nostra affermazione merita piu confidenza che non la voslra •, perciocche nella presente questione noi siamo raatorialniente disin- teressati, voi non side ; noi slarao innocenti, voi non siele. Chi mai dunque potrebbe accetlar voi per giudice? Di gia carico delle spo- glie delta vitlima, cui aspirate a soverchiare, voi siele piu di qualun- que altro incompetenle a giudicare de' suoi interessi , nientemeno che dei suoi diritti. II poter temporale e un potere regie ; e nessun potere regie e al copcrte d'una rivoltura e di una nsurpazionc. Ma la sua Sovranila rende indipendenle il Poniefice, come qualunque altro Sovrano, ne pill nc mcno. Come prima esse e rovesciato, la sua indipendenza viene a mancare ; ma quesla dura finche egli regna ; ed essa serve — 44 — SI poderosanicnic rindipciulenza della Cbicsa, chc menire io parlo, il poco che resta del poler lemporale, e la sola cagione deirinler- venlo prolellorc della Fiancia, e la sola diga clic rcsli contro le vo- strc violcnze. So il Papa fosse solo Vcscovo di Roma, saria slato sue dovere il protesiarc, come ha gia fatto, conlro le voslre ingiu- slizic ; voi avresle tentato invano d' impor silenzio ai suoi analcmi ; ma egll sarebbe slalo, come tanrallri Vescovi, o fatto prigione, o prosci'itto da voi. Io non so che enlrino le voslre malematiche nella presente qui- stione ; ma io mantcngo che V isloria dimoslra cio che io ho asserilo in ciascuna di queste pagine. Ma che dico io? Tutla inliera rEuro- pa Io sente per un instinlo , cui voi non siele giunlo a falsare. Ua giorno Ira i santi riti della Passione, queslo Vcgliardo augusto, del quale voi avete sgagliardile le forze senza sgagliardirne il coraggio, cadde in deliquio sul suo trono. Come quesla Iriste novella fu spar- sa per TEuropa, TEuropa ne fu commossa; e si pote vedere a qual punlo e amato Pio IX , a qual punlo si tremi al solo pensiero di un conclave , del quale il Piemonte avrebbe il carico di proteggere le deliberazioni solenni. Io non so qual brivido ha ricercalo le nostra membra ! Ci e paruto che nel mancar passaggiero del Ponlefice Re, Tindipendenza stessa della Chiesa fosse mancata per un istanle con lui. Ma voi mettendovi sulle generali ci venile a dire, che Tuomo, il quale vive tranquillo in propria casa, in pace co'suoi vicini, e senza debit! e piu indipendente che non il gran possidente che, smungen- do e malmenando i suoi contadini, non puo mostrarsi in pubblico sen- za la tutela dei gendarmi 1. Ora io non ammetlo per nulla cotesla confusione tra il potere sovrauo e la condizione del possidente ; ma come non vi accorgete che il voslro argomento si ritorce conlro di 1 Moniteur, 30 Marzo 1861. — 4o — voi? Se e vcro quello chc voi dilc , pcrclie dunque i voslri Princip sono usciti dalla loro conlea di Savoia, dove polevano vivere in pa- ce e si Iranquilli, per ismungere e malmenare i loro \icini? Da die la Casa di Savoia sla facendo delle conquisle , il Papalo non ne lia fallo alcuna : csso non domanda elie manlenere cio cIjc i secoli gli hanno trasmesso. La morale, die predica I'aslcnimenlo e la poverla volontaria, non vale nulla, qiiando essa non e pralicala da colore die la predicano ; e tra Uiltl gli Stall del mondo ilPiemonle senza fallo, meno di qualiinque allro, ha il dirillo di dare lezione di rinunzia spontanea e di generoso abbandono. La sua morale lo ha condotlo troppo spesso a sacrificare la fede giurata e la giuslizia at proprio interesse. I Papi sono stall istiluili da Dio, appunto per toner fronte a una tale generazione di moralisti; e la crislianila li aveva falti So- vrani, alTine chc questa resislenza non fosse mutola ed impotente. II dire a un proprietario che egli sarebbe piu tranquillo se fosse sciollo dalle cui-e ddla propriela , ad un ricco che egli sarebbe piu conlento se divenlasse povero, e un argomento che finora ha servi- to solanienle a certi ladroncdii beffardi, eroi delta lelteratura pic- caresca, i quali piglian gusto a volgcre in canzone le loro vittinie. L'ordine sociale non puo niantenersi, che alia condizione di serrare la bocca a quesli Irisli giocolieri ; facendo in maniera che il grande ed il piccdo proprietario, il ricco ed il povero, il forte ed il debole , il laico ed il prete siano cgualiuenle sicuri del loro dritto e padroni del fatlo loro. Sostiluire il tornaconto dei forti ai tiloli dei debdi e il medcsimo , che il tornare alio state sdvaggio. Ma vi ha tal cosa cui i sdvaggi non saprebbero immaginare: cioe il fabbrica- re una teorica d'afTrancamenlo sopra la pratica del ladroneggio. Spogliare un uonio da capo a piedi , lasdarlo in camicia, e poscia dirgli : « Eccovi libero di moslrarvi e di fare cio che vi lalenta ; side stalo sbarazzato di un peso inutile che impacciava il dilatamento ddle vosire membra »; coleslo sarebbe aggiungere un raffinaniento — 46 — di (lerisiooe alia beslialila delki cupidigia : sarebbc accoppiare di una slrana mauiera il linguaggio dolla civilla moderna, coi procedi- menli della barbaric anlica. Oh ! SI ! lo so bene, cd io vi ascollo bene di qui allermarloci coa una sincerila quesla voUa nou sospelta : vol sapresle mollo bene do- rare la gabbia. Voi assicureresle al Papa ed alia sua corle una con- dizione malerialnienle splendlda, quaulo fosse possibile. 11 salario clie Yoi degnate assegnargli ( immagiui cbi puo cio che debba esscre un Papa salai'ialo ! ) sarebbe piu ricco assai , che non e la modesta lista civile che egli si riserva al presenle. Yoi gli lasceresle a lilola di locazione il Valicano , del quale i suoi precessori gU legarono il possesso, eogli spleudori dovuli al paziente loro gcnio per tanli se- coli : voi lo circonderesle di pompa , di omaggi e di onori : voi lo tratleresle ancor meglio che non fuiono mai Uallali dai loro padroni il Palriarca di Moscovia o quelle di Bizanzio : due lipi indclebili di ponlificato scadulo, e somraesso alia sovranila laicale. Yoi parlate cosi pel volgo e voi fale segno di conoscere bene il voslro tempo. Si ! voi sapele che le anime sono piu calloliche che non paiono ; e voi sapete inoltre che lulto in quesla cla mollc e sdol- cinala, e giudicato per rispcUo al bcnessere ed all' idea affallo male- riale, che il mondo s' e foggiala, della felicila e della svenlura. Yoi conoscele quanlo e facile impielosirc i noslri uomini sopra un biso- gno malcriale , quanlo e difficile il comuuioverli sopra una noccssila morale ! E voi avele deslrauienlc Irallo parlilo da quesla disposizio- ne inlima della moderna Europa. Ma perche dunque, dirassi, compassiouare qucslo Ponlelice, al quale si lascia la sua residenza e (|uanlo danaro poba volcro? Yoi, che cilale Danle, avrcte cerlamenlc Icllo il Shakespeare, e avrelo sludiala la parle delle liglic del Re Lear. — Dch ! caro padre, dale- ci i voslri beni: voi sarele, in casa dei voslri iigliuoli, meglio assai che in casa voslra! Yoi non ne avrele piu le sollociludini e nc coa- — 47 — scrvercic i vanlaggi — Che vcccliio rispeltabile ! Ei sc la vivera ri- liralo dal regno, come si vive riliralo dal commercio; e in due o Ive Jingue gli si scrivera sulla porta che egli e il Re dei Ciisllani. la quella condizione, clii lo crcderasvenluralo? Clii anzi non vorrebbe metlersi a! poslo suo ? Qucslo e cio che dira il volgo ; e voi lo sapele ollimamenle. II Papa non e ancora si prcsso al marlirio da acquistarne aura popo- lare ; e voi non siete sisenDplice che vogliate fare dei marliri. II san- gue lorda le mani e grida vendetta. Ma egli vi ha delle cose invisi- blli: pugnaliamo il diritlo , die esso non sanguina ; trucidiamo la giuslizia, che essa non grida ; torluriamo la coscienza, che essa noo zittisce ; martirizziamo I'anima , che essa non si vede ; spossessiamo ma senza dolore e sparisca il regno, senza che il Re resti meno cir- condalo di agialezza e d'incenso. Si lo confcsso : queste apparenze sono atte ad ingannare , c voi conoscete bene il voslro tempo. Ma che vi ha egli nel fondo delle vo- sire parole e sollo colesli veli destinati ai volgari? Come corrispon- dete voi alia parola di Federico II, usata cosi bene a proposito dal presidente Barlhc al Senato : « Si vorranno spingerc alia facile con- quista dcgli Staii del Papa ; e allora il pallio e noslro e la scena sara finita. Non essendovi Sovrano ici Europa che voglia ricono- scere un Yicario di G. Crislo, sommesso ad un alluo Sovrano; tulti si creeranno un Patriarca, ciascuno pel proprio State, A poco a- poco ciascuno rmscira ad avere nel proprio R&qno umk religione,. come una lingua a park. » Ora vi attendo alia formola , voslra merce diventata famosa : La Chiesa libera nel mezzo di un liber o Slato. Di questa qaalc uso fate voi mai? Badate che qui non si Iratta piu di una quistione italianay ma Irattasi di una quistione universale. lo credo alia liberta delta Chiesa, assicurata dalla. libcria dello Sta- le ; e penso che la Chiesa puo tutto guadagnare nel trionfo delle isli- — 48 — luzioni libere; eche alFombra di quelle essa grandeggerebbe piu ri- gpellata e piu foile , piu popolare e piu feconda , piu invincibile e piu inlemerala, die non sollo qualsivoglia alleanza con qualsivoglia polere. lo spero clie verra giorno, nel quale tuUe Ic nazioni ricono- sceranno come drillo intangibile e sacro la liberla della Chicsa ; ma queslo giorno e ancora lonlanissimo. In queslo mezzo tempo quale spedienle ci proponele voi? Sperale forse cbe noi ci lasceremo co- gliere al laccio di un equivoco ? 11 polere temporale assicuia al Ca- po della Cbiesa, dair uno aH'allro cslremo del mondo, la liberla sen- 23i pari di un Re; e voi gli offeiile in ricambiola piccola liberla di un suddilo,in colesto piccolo angolo del mondo chc si appella Tllalia. Che dunque?Nelle condizioni in clie versa il mondo, innanzi al- le nazioni congiurale , alia presenza d' inleri conlinenti chiusi alia luce, nel mezzo di leggi oppressive, eccetluative, vessalorie, illibe- yali, che sopravvivono e rinascono per ogni dove, voi promellele la liberla presso di voi, in compenso deirannuliamenlo subilo e lolale di cio, che fino ad oggi e slalo il pcrno e la sola guarenligia cono- sciula deir indipendenza della Chiesa, nelle sue relazioni coi diver- si Slati ? Un teslimonio essenzialmenle imparziale , un vero liberale, lonlano per V ingegno e per la coscienza da lulli colesli baslardi del 1789, ai quali voi fale plauso , ve lo ha detto teste : « Fra voi ed il possesso di Roma vi e tutla la profondila del problema, che consisle ad assicurare alle nazioni cattolicbe ed ai lore Governi la plena in- dipendenza del Papa, divenulo ospile e primo suddilo del Re d' Ita- lia. » — « lo non credo punlo che un Pontefice possedendo un ca- slello , e fosse pure un intero Rione nella capitale del Re d' Italia, polrebbe parere abbastanza indipendcnte ne' suoi alii e nelle sue e- lezioni, sicche le Chiese deirAustria , della Spagna , del Portogallo, della Raviera ne accettino le decisioni. Che avverrebbc so alcuno di ^nesli Stali la rompesse col Re d' Italia, c fosse nella necessila di trat- — 49 — tare ogni giorno col Pontefice , ospile di lui , per la nominazione dci Vcscovi e per Y araminislrazione della Cbicsa 1? ». Ma accanlo a cosloro chc giudicheranno il Papalo troppo dipen- dente dalla voslra Sovranili , si troveranno colore che lo giudiche- rebbero troppo sciollo, per la violenta roUura di lulli 1 suoi irape- gni anleriori. Egli si Iralla di fare acceltare a lulli i Governi una Chiesa senza alcun legame collo Slalo. Or come fate voiconlo di governarvi per questo rispello? Voi entrale pagalore per T Italia; ma potelc vol enlrare alio stesso modo per la Francia? Come avele voi mai tra- scurato d'informarvi delle intenzioni del vostro polenle allealo? Cio che avviene in questo memento presso di noi , vi par forse falto per incoraggiarvi nella via, in cui pretendete Irascinare il mondo alia voslra sequela? Di un rovescio della vostra parola voi avetc scontitte le argomenlazioni dei signori Billault e Baroche ; ma pen- sate voi di avere si facilmenle ragione sopra le circolari dei signori Delangle e de Persigny? lo voglio pur concedere che, se il Papa scrivessc di maniera da spiacere al Re d' Italia, come il Vescovo di Poitiers ha novellamente spiaclulo air Imperalore dei Francesi , voi nou gli applichereste il codice penale ; voglio concedere che voi non lo minaccereste della pena delF esilio, che voi non procederesle con- Iro di lui per titolo di ahuso, e che il vostro Consiglio di ,Stato non proscriverebbe le sue Bolle e le sue Encicliche, come il Consiglio di state deir Impere ha prescritlo il mcmorabile Mandamento di Men- signer Pie. Ma noi catlolici della Francia, della Spagna , dell' Ale^ magna, di lutte le conlrade, nelle quali la liberta della Chiesa e st lungi dairessere intera , come sapremo noi che il Giudice Supremo di lutte le differenze, risguardanti il governo delle anime, e inveslito di quella plena liberta, che per noi e di una necessity imperiosa, e la 1 Prevost-Paradol , Courrkr du dimanche, 7 Aprlle 1861. 4 — 50 — quale solo clalla sua Sovranila gli e stala fin qui assicurala? Fossero pure lulli i Vescovi tli Fraiicia condannali Y uno appresso deir allro dal Consiglio di Slalo, fossero colpili tutti dalle pene eccettualive die la slampa, vostraammiratrice, ha soUecitate ed otlenute dal Go- verno imperiale ; noi tuUavolla, per sapere se essi hanno ragione o torlo ueir esercizio dclla loro autorila sopra le noslre coscicnze , non aspetleremmo punto raeno per questo la decisione del Vescovo dei Vescovi. Ma quando Roma non sara piu in Roma, quando il Vescovo dei Vescovi sara egli medesirao Ira le mani di un principe temporale , a chi rivolgeremo noi il nostro pensiero e le uostre ani- me indegnate, per isfuggirc al servaggio spavcnloso che le minac- cla? Con un Governo, quale e quelio che vigoreggia in tulta TEuro- pa, salvo il Belgio e llnghillerra, se il Capo della Chiesa non e So- vrano e solo padrone in qualche luogo, la Chiesa lutta intera e mi- nacciala di schiaviludine : ed aggiungo la Chiesa ed il mondo all' ora slessa ; perciocche queslo abolimento mena difilato alio slabilimento dellechiese nazionali, che vuol dire del potere spirituale riuniloalla corona laicale. Or questo e appunlo cio che vuole la rivoluzione. Caligola avrebbe voluto che il popolo romano non avesse che una- sola lesla per reciderla di un solo taglio. La rivoluzione pensa come Caligola. Ma voi, signor Conic, non siele a quesli termini. Voidile al con- Irario : « Non puo ad un popolo incogliere maggiore sventura che « il concenlramenio dei poleri spiriluali e temporal! nelle mani del .« Governo. Oveche quesli poleri sono congiunii, sparisce la liberta « e vi resta il regno dei Califli 1. » Voi non diceste mai nulla di raegUo ; ma vi manca quosla conclusione si bene scolpila dalla Iri- buna nel 1849 dal signor Odilon Rarrot, prime ministro dclla Re- publica francese : E xiopo che i due poleri siano accoppiafi nerjliSla- ii romani, affine che possano essere separali nel reslo del mondo. 1 Monitetir, 28 Marzo im\. — 51 — Per non volcre rlconosccrc quesla vcrita, vol conilannalo voi c noi ad una ineslricabilc confusionc ! Voi volclc una Cliiesa libera, e dislruggelc poi cio elic forma la base provvidenziale della sua iiber- ta : io voglio dire queslo potere temporale chc converrebbc inven- lare se non vi fosse, chc convicne conservare poiche vi e, die con- \lenc ristorare poiche, grazie a voi, e quasi annienlato. E lo dico un' altra volla, voi fareste molto bene di dare in Italia la liberla alia Cliiesa; quest' opera nobile allrellanlo die sapiente vi farebbe perdonare dei torli assai. Ma non e egli sirano che voi comlnciale dal soKrarle la condizione della sua liberla nel reslo del luondo ? VIII. Dairallra parle come inlendete voi che sia pralicala questa liber- la anche in Italia? Ed e bene informarsene ; che « la palria di Ar- naldo da Brescia, del Sarpi, del Giannone, » come voi la chianiale, iC cerlo, tra tutte le nazioni del mondo quella a cui conyien meno affidarsi nel fatto della liberla religiosa. Ed ecco il deslro di noto- aiizzare, se vi piace, la nostra formola: la Chiesa libera in uno Slalo libera. E pria dj lulto una parola sopra lo Stafo b'bero. In soslanza voi non lo volele. No ! voi non volete uno Slalo veramenle libero di una liberla plena e durevole. E cio che mel pruova e precisanienle cio chc voi dile Y impossibilila di concepire una Italia senza Roma per -fi^pitale. Ma che cercale voi dunque a Roma ? Forsedie le sue tre- cenlosessanta chiese sono necessarie alia piela del voslro Sovrano? Maucale forse di cilia splendide e di palagi degni di Re, avendo — 52 — pure Torino e Milano, Firenze e Napoli, Genova e Pisa e Palermo con Vcnezia che dovra venire ? Voi avete avulo V ineslimabile for- tuna, pel nuovo voslro Regno, di non avere una capilale preponde- rante. Era quesla una prima e vitalc condizione di liberta ; e voi da cieco volontario vi rinunciate , per imitare servilmente i popoli, i quali non seppero conquislare la liberta che per perderia. Yoi vo- lele una grande capitale, per impianlarvi un grande Governo, con uffizii piu formicolanti di ufiiziali che non i vostri reggimenii, e con prefelli alia punla di un telegrafo. E questo e dunque Tavvenire che vol apparecchiaic alia liberta italiana? La Francia vi dira con qual peso una capitale puo opprimere la liberta di un paese. Se voi ave- ste fantasticato un Governo liberale , dicentrato , con piccolo inge- renze nolle eslrinsecazioni delta opcrosita umana , che rileverebbe la residenza? Ma voi volete, o piutlosto la rivoluzione vuolc un in- centramento podcroso ; e voi camminate al dispolismo sotto pretesto di liberta. Quale Roma cercate voi dunque ? Non e cerlo la Roma dei Papi, poiche voi ne li scacciate ; e dunque la Roma dei Cesari, la Roma del Campidoglio. Voi volete curvare V Italia sotto il giogo delP in- centramcnlo romano , come la Francia si e curvata sotto il giogo deir incentramento parlgino, Cio falto, vi sara tanto impossibile il far vivere le voslre liberta, quanlo e stato alia Francia il mantenere le sue, E di tulle le liberta la piii minacciata, la piu facile ad allaccare, a contrastare, ad abolire, la piu inscparabile da un gran complesso di guarentige generali, come noi lo veggiamo al presenle in Fran- cia, e la liberie religiosa. Ma io suppongo T impossibile mulalo in reale; suppongo il nuovo vostro regno, non solo coslituilo (del che non dubilo), ma governato senza diltalura intermillente (il che non credcr6, se non quando Ta- vro veduto) : la dilTicolla non resta per questo minore. — 53 — Quali guarenligc polclc voi offriie alia Chiesa Romana , c a nol Siioi figliuoli sparsi per lulto il mondo , della sinccrila ed efficacia delle voslre promcsse? Polele voi solamcnle assicurarle rordine mateiiale, il riposo, la pace, la sicurezza? No, giacche nulla di lulto cio esisle cola dove voi finora side penelralo. Qual sicurezza possono i Piemonlcsi poilare in Roma? Quella senza dubbio clie regna in Palermo, in Napoli, in Bologna, in Ancona. Coli vi ha per lullo dei Piemonlesi ; ma vi ba pure per lullo Fassassinio che corre le vie, vi ha il tumullo, il furlo , la diffamazione colidiana conlro lullo cio che c sacro, Tollraggio sollo le forme piu svergognale. E.queslo il corlegglo che voi darele al Papa derubalo ? Ma voi, secondo che assicurale, voi farele leggi apposla per lute- lare le voslre promesse , e voi scriverele in capo alio Slalulo fonda- menlale del Regno il principio delP indipendenza reciproca della Chiesa e dello Slalo 1. Voi farele leggi! Ma quali leggi rispellale voi, che non fale verun conlo dei Irallali? Voi le scriverele in capo alio Slalulo ! Ma il voslro Slalulo dice nel suo 1." Arlicolo che : La Beligione callolica e la Beligione dello Slalo : e nel suo arlicolo 29 assicura che: Tiilte le proprietd, senzalcuna dislinzione, sono in- molabili. Come avele voi osservale qucsle leggi? Voi che sollo Pimpero di lesli si chiari avele confiscale quasi lulle le propriela ecclesiasliche, e vessala si crudelmenle la Chiesa in Piemonle? Voi avevale un Concordato con Roma, e Tabolisle con un Irallo di pen- na, senza discussione, come senza diriUo, e cio quando il Papa era ancora un Sovrano indipcndenle, poslo sollo la prolezionc di cio, che una volta si chiamavail diriUo delle genii c la fede dei Irallali. Qual fiducia volele voi che noi abbiamo nolle promesse voslre future ad un Papa suddilo e dipendenle ? 1 Moniteur, 28 Marzo 1861. — 54 — Ma enlriamo nel fondo slesso della quislione, nel suo lato pralica c posilivo. Tre condizioni principal! sono cssenziali a qucllo, die voi' cbiamatc V indipendenza della Chicsa. La liberla assolula del Papa neirislituzione dei Vescovi; la libera scclla del Cardinali ; la liberla,' del Conclave. Lascerele voi che il Papa, divenlato suddito del Re d'Halia, no- mini i Vescovi d'llalia motu proprio? Se voi non concedele queslO', voi incontrale lo scisma ai primi vostri'passi. E la libera elezione del Somrao Pontefice come Vassicurerete vol?' Riflellele, di grazia, che a noi e necessario un Papa, che sia il pa- dre comune di tulle le nazioni calloliche, non gia un Papa ilalianis- simo, occupato a servire Fambizione pienionlese, ad ingrandire Tin- fluenza morale del nuovo regno d'llalia, a sosliluire Tazione ila- liana alia francese ed alia auslriaca in Orienle e allrove 1 . Ignorale voi che il grande scisma d'Occidenle nacque da una pres- sione esercitata dal popolo romano sopra T elezione di Urbano YI';' pressione che rose sospella Telezione a mezza Europa, e che divise^- il mondo callolico in due parti nemiche per un mezzo secolo? Igno- ratfe voi questo, ovvero non vi avete mai pehsalo ? Del resto, dala Tunila d' Italia, che divenla il Sacro CoUeglo?* Ora i Ire quarli dei Cardinali sono ilaliani ; e pure niuno fece plus Cardinali foraslieri che Pio IX. Cio era senza gravi conseguenze* quando vi aveva in Italia deiNapolelani, dei Toscani, dei Lombardi, dei Piemonlesi, dei Romani. Mail giorno in cui cinquanla Cardinal!^ saranno suddili dello slesso Re d'llalia, chi non vede la dilYerenza?- E cvidenle che V unila d' Italia richiede una modificazione pro-' fonda nella composizione del Sacro Collegio. II giorno in cui V Ita^- lia non avra che un padrone, sara necessario che una costiluzione 1 Vedl a tal proposito rotllmo arlicolo clc! slg. Cahne neirAmj dc la JicUgion dei 13 Fcbbraio. — 55-^ aposlolica reslringa il nuiueio dci Cardinali ilaliani, allribuondo ad ogiii nazionc Callulica un nuniero di Cardinali in proporzionc della sua popolazione. Or qucsla sarebbc una \cra rivoluzionc ; poro chc lultc le Iradizioni sarubbcro cosi rollc. Da lale subilanea invasione d'eicmcnli si diversi nel Sacro Collcgio, niuno puo dire qucllo che ne uscircbbc. Cio cho si vedc per ora si e chc la polilica delle corli si porrcbbe a loUare ne' conclavi ben piii vigorosamenle chenon fe- cc per r addielro, quando i Cardinali indipendeuU dalle Polcnze era- no i pill., e decidevano deir elezione, bencbe, facessero case, e so- laraenle in giusla misura, di eerie ripulsioni diplomaliche. Crcdclelo pure, il voslro reanie ilaliano ne vorra, ne polra rcsislcrc alia len- lazione di llirsi padrone deir elezione e del conclave alia morle di Pio IX, siccome gia Taveva volulo Napolcoue I, prcvedendo la mor- le di Pio VII. Fin dal 1807, egli aveva proposloal Papa un disegno di Iraltalo, riferilo dal Cardinal Pacca l, il cui arlicolo seslo era come segue: « II numero dei Cardinali deir Impero francese sara portato al terzo del numero lolale dei membri del Sacro Collogio. Saranno conside- rali come Cardinali francesi quelli die sono nali negli anlicbi Stati di Piemonle, Parma e Genova. I Cardinali francesi non polranno in alcun case esscre privali del dirillo di assislero al conclsloro. Non vi sara Ira essi e gl' ilaliani alcuna dilTeronza. » Nel 1813, quando aveva il Papa ne'suoi arligli, Napoleone ando piuinnanzi, e gli fcce proporre da monsig. Duvoisin, Vescovo di Nan- les, diconcederc alleCorone i due lerzi dei cappclli cardinalizii. Ora le corone erano la Francia, il regno d' Ilalia ( Beaubarnais ), Napoli (Mural), laSpagna (Giuseppe Bonaparle], la Ycslfalia (Girolamo), la Baviera la cui docilila non era dubbia. Quesla proposla era evi- denlemcnteun mezzo pocovelalo, con cui porreil conclave nolle mani 1 Opcre 1. 1. pag. 54. Paris Bray. 1861. — 56 — di Napoleone, il quale cosi operando sapeva cerlamenle quello che faceva. Non e egli chiaro cho chi avra nelle mani la maggioranza del Car- dinali fara il Papa, e per conseguenza sara Papa? Or quello che Napoleone I voile, voi lo vorrete e voi lo farele. Noi abbiamo dun- que tullo da lemere: tulto sara possibile, e tullo sara fallo. Diclarao ancora una parola sopra un punto di grande imporlan- za. In Italia resta al clero secolare una propriela stabile, che^li lien luogo di rendila. Ccrtamente la rivoluzione non la rispellera piu, che non Tabbia rispellata nella Spagna e altrove. Ora queslo allro- ve e quasi tullo il mondo caltolico. Vediarao un poco che cosa significhcra allora la vostra formola. Che cosa e per voi la Chiesa libera ? E una chiesa senza impe- dimenti. Sia. Ma io credo che per voi Chiesa libera significhi piut- toslo Chiesa senza rendite. Quando la rivoluzione ebbe rubali i beni del clero di Francia, il Consolato non glieli rese, ma riconobbe in- vece come un debilo il bilancio dei culti. Ecco Y insidia tesa da voi alia Chiesa. Oggi in nome delta liberie voi le rubate il suo : do- mani voi sopprimerele ogni sua pensione. Allora ella sara libera ; libera come quelF assassinate che fu incontrato dal Samarilano, e che i ladroni aveano lasciato vivo sul suolo, ma tulto pesto e ruba- to. La vostra Chiesa libera sara una Chiesa assassinata. II voslro State libcro sara uno Stalo libero a ricevere tutf i culti senza pro- tcffSPi'ne veruno. Tulto cio e di una importanza capitate. E in vero quando si pensa a tulle le perlurbazioni e alle complicazioni di cose, che debbono nasce- re in materia si rilevanle, che era regolata con universale soddisfa- zione da tanti secoli; con soddisfazionc degli Slati prolestanli come la Prussia, non meno che degli Slali piu gelosi di loro indipondenza come la Francia; Tuomo resta atlonito delta incuria prodigiosa dei Sovrani e dclle nazioni cattoliche, che si lasciano porre cosi all' orlo — 57 — del prccipizio dair ambizione immorale del Piemonle, dall'ingrali- tudino odiosa di pocbi palrizii, dai gelosi furori di alcuni del mezzo ceto di Roma, c sopralluUo daU'onda rivoluzionaria. Ancora una volta lo dico: II Piemonte (conservo questo nome consacralo dal delillo, per designare il Re e il paiiamcnto d'Ralia) il Piemonle , padrone di Roma , avra mille mezzi per assicurarsi della maggioranza del Sacro Collegio, sia influendo sopra la scella del Cardinali, sia guadagnando i Cardinal! elelli. Si rifletla a quello che sarebbe un conclave sotlo la pressione del regno , dell' esercito , del popolaccio piemontese ! I peggiori giorni del Papato rinasceran- no, e non gia come una volta, dalla confusione feudale, dalla bar- baric dei coslumi, dair anarchia raunicipale; ma dalla vill^ dell' Eu- ropa, che lascio perire in piena pace, in piena civilta, una combina- zione di cose, trovala da'secoli per rimediare a tultigli anlichi mali. Compendio e ripelo il detto : giacche non si puo mai insislere ab- baslanza sopra questo lato vitale della queslione Romana. II Papa, peresempio, nominera Cardinali: vi aslerrete voida ogni influenza? Poi i Cardinali dovranno eleggere il Papa ; vi aslerrete voi da ogni pressione ? Questo Papa ricuscra d' istiluire i vostri Vescovi : se i voslri Re vogliono fare divorzio , egli li condannera : se vogliono toccare le cose sacre , egli li condannera. Come sopporlerele voi questo ? E se il Papa mula la Gerarchia cattolica in casa di un voslro allea- to, come fece neir Inghilterra, presso chi si lagnera Tambasciatore ? Presso di voi ; appunlo come s' indirizzano al Sullano i lament! , quando il Patriarca greco o 1' armeno non sono abbastanza obbe- dienti. E se voi opprimete il Yescovo di Roma talmente che provochiale un inlervenlo delle Potenze cattoliche, presso chi interverranno que- lle? Presso di voi , e non presso di lui. Se voi opprimete il Papa, senza che egli sia difeso, egli non sara piu libero ; ma se sara difeso. — s« — loccher^ allora a voi, a non essere piu liberi in casa voslra. Vi sfido a uscire da questo dilemma. E sc voi Qiulale governo , se una rivoluzione scoppia, clii assicu- rera la liberla del Papa, dopo die niuno ha sapulo assicurargli il liono ? SoUo qual governo sara egli domani ? Sollo qual governo sarele voi medesimi? E che ? Side voi , voi popolo diviso, voi senza morale , voi agitali da rivoluzione , voi side quelli die prdendele assicurare la Chiesa conlro la prevalenza delle porte dclla rivo- luzione ? lo lo cbiedo un'altra volla. Qual sara domani la condizione del Papa, se egli acedia il nuovo ordinc di cose? Quale sara oggi stesso la sua condizione , poicbe egli si confiderebbe a mani che non gli riuscirono finora dolci ? Yoi parlate di Chiesa libera in libero Sta- to: ma io non vedo che una Chiesa minacciata da uno Slalo ncmico, una Chiesa spogliata da uno Slato ladro. Si : il Papa sara libero ; ma come un soldato vinlo a cui si con- cedono gli onori della guerra , spogliandolo insieme delle sue armi ; egli vive delle limosine del suo nemico, vive inconsolabile di essere sopravvissuto alia sua causa ; egli e lasciato libero sopra la vostra parola : ma a palli di tremar sempre e di non dare alcun segno di vita. IX. Ma pcrche perdersi in quesle congcUure e in quesli commcntarii sopra i risullamenli di un sogno? TuUo e ora possibile , lo so; e voi lo sapde meglio di me : giacche luUo,e pcrlino Timpossibile, vi e riuscilo. Ma voi non riuscirdc uel voslro nuovo discgno. Voi po- — 59' — Irete spogliare il Papa di eio, onde non Tavele ancora derubato, m» non potrelo slrappargli la sanzionc di voslra ingiuslizia. Voi polre- tc i-ubargli lullo; lullo, fiiorcho il suo dirillo. Voi non lo ridurrele gianimai a conccdorvi die voi avelc ragionc. Ora senza queslo, voi non aveto ollonulo nulla. No : il voslro discgno non si efl^Uucra. Non sara concedulo ai pigmci del diciannovesinio secolo, di rius€ire la dove fallirono lullt i giganli del passato. Dopo cbe oessarono le persecuzioni dei Cesari pagani, niiino Ira i padroni del mondo, niuno Ira i Sovrani deirila- lia oso collocare la sua sede in Roma, accanto al Papa. Niuno, in- londelelo bene. Costanlino indielreggio dinanzi a quella maesta- disarmala, da lui appena allora lieonosciuta, e corse a Irapianlare in Coslanlinopoll la sua polenza ecclissafa. Carlomagno, padrone del- rOccidentc, benefallore della Sede Aposlolica, Carlomagno cbiama- to dallo slesso Papa a prcndere il luogo degl' Iraperalori romani^ Carlomagno, appena coronalo in San Pielro, prende il cammino^ del Nord, come allonlanalo da una forza invincibile e segrela da< quei luoglii, ove si alzava il solo Irono che fosse piu alio del suo. Dopo lui , in quei tempi scuri e confusi, in cui il Papato fu piu ab- bassato e vilipeso che raai , quando vi furono per la prima volla dei Re d' Italia ; ne Guido, ne Ugo , ne Borengario , ne altri oso maL pon-e in Roma la sua sede. Piu lardi, e lungo tutti i secoli, sempre- acoadde il medesimo. Ne OUone, ne Barbarossa , ne Carlo Quinlo , ne Napoleone pensarono mai a tal foUia. E voi credete cbe vi sara dato, a voi c al vostro padrone sardo, di calpeslare coi voslri piedi quesla legge della Provvidenza , dinanzi a cui tulli quesli grandi & potenli uomini si sono con silcnzio inchinali? No : voi polrele essere padroni di Roma come furono i barbari^. e tulli i persecutor! da Alarico fino a Napoleone I. Ma voi non sa- rele mai il sovrano, ne V uguale del Papa. Pio IX sara forse vostra prigionicro , voslra vitlima ; cgli non sara mai voslro complice^ — 60 — Egli non capitolera mai ne coirasluzia , ne colla spogliazione , ne colla furberia, ne col lalrocinio. Prigioniero, egli sara per voi il piu crudcle impaccio, il piu spielato casligo. Esule , egli sara conlro di voi, senza neanche aver uopo di aprire la bocca, il piu lerribile ac- cusatore, che mai alcun reame nascenle, che mai alcun popolo af- francato abbia inconlralo sulla terra. Lo spetlacolo di queslo Yecchio spogliato d'un palrimonio di quin- ^ici secoli, viltima della piu nera perfidia , erraule pel mondo , in €erca di un asilo che gli tenga luogo degli splendori del Valicano , in cerca di un telto sollo cui egli possa sancire coU' anello del pe- scalore, leggi obbedite da tulle le nazioni della terra ; queslo spel- tacolo innalzera, conlro voi e conlro i voslri complici, nelFaniraa di tullo Tuniverso, una tempesla che v'inghiotlira dopo avervi per sem- pre disonorati. Badate bene che gl' Italiani non divenlino i giudei della crislianila fulura. Badate che dai lidi deir Irlanda a quelli deir Australia, i noslri ligliuoli non imparino fin dalle fasce a ma- ledirli, e che la tiara ollraggiata non divenli, come pei fedeli il cro- cifisso, un simbolo bensi di dolore e di amore, ma ancora una me- moria ineslinguibile della crudella e deir ingraliludine ilaliana. Non vogliate prendere quesla rassoraiglianza come un ollraggio ^raluito. Pare cosa ridicola il citare, in questi tempi, la sacra Scril- lura in una discussione pubblica, TuttaYolla, gV Inglesi voslri ami- ci , occupali ora a inondare colic lore Bibbie lalsale le province che voi avetc invase, v' invileranno forse a perdonarmi queslo di- fello. lo vi chiedo dunque se, nclle parole che Dio indirizzava ai Giudei per mezzo del profela, voi non trovale qualche Iratlo, capa- ce di farvi pcnsare sopra cio che dira il mondo callolico, quando voi avrele falla reina in Roma la rivoluzionc ilaliana. «Ecco che voi avele fiducia nclle parole della menzogna, le quali non vi giovc- ranno. Yoi avetc saputo rubare, vendere, adullerare, spergiurare, -sacrificare a Baal e agli Dei slranieri a voi gia sconosciuli. Poi side — 61 — venuli, e rilli dlnanzi a me, nella casa dov'era invocata iT mfo no^ me, avele dcllo : Slamo libeii, perche non abbiamo indielreggiafo dinanzi a lanlc abbominazioni. Ma io, dice il Signore, io cisono ed io vi ho veduti ; ed ora , perche faceste tali cose, dice il Signore, io \i caccero dalla mia faccia 1 . » Non \' illudele. Voi credete loccare Io scopo : ma non ne foste mai pill lonlani. Voi fate crescere sopra di voi ogni di piu Tallen- zione , Tafflizione , e V indignazione dei crisliani cattolici , cioe dcila comiinione piu numerosa , piu sakla e piu oslinala che esista sotlo il sole. Con essa , voi cominciate gia ad inlenderlo confusamentc, con essa e non piu soltanlo col Papa , dovete ora traltare. II Papa ci dee dar conto di sua indipendenza, di sua dignila, del suo ono- re ; a noi , inlendetela bene , a noi dee dare questo conto , a noi suoi figliuoli sottomessi e fedeH. A voi, che T avete oltraggiato , Iradilo e spoglialo , a voi non dee nulla , fuorche pieti e perdono quando Tavrele meritato. Ne quesla parola di perdono dee cagionarvi ofTesa o farvi mara- vjglia. Anche prima di udire le ultimo voslre deiisioni, Fauguslo e infelice Pontefice, che voi invitate a scendere dal Irono per ce- derlo a voi , gia ve 1' aveva offerlo. « Se ci si domanda , dice egli in fine alia sua ultima Allocuzione , se ci si domanda cio che e ingiusto, Noi non Io possiamo concedere : ma se ci si chiede il perdono, Noi Io concediamo con piacere e di gran cuore. Noi pre- 1 Ecce vos confiditis vobis in sermonibus mendacii, qui non proderunt vobis: furari, occidere, adulterari, iurare mendaciter, libare Baalim, et ire post deos alienos, quos ignoratis. Et venistis, ct stetistis coram me in domo^ hac in qua invocalum est nomen meum, et dixistis : libirati sumus eo quod fecerimus omnes abominaliones istas Ego ego sum; e^o vidi, dicit Do- minus. Et nunc quia fecistis omnia opera haec, dicit Dcminus, froiiciam. vos a facie mea. Ierem. YII, 8-11, 13-13. — 62 — gblamo di cuore per coloro che ci odiano, e slamo pronli , quando si penliranno, a lor perdonare ed a benediiii. » Signor Conle, voi siele un grandc Irionfatore : voi avote per voi Tesilo, la popolarila, T ingegno e la forza. Clic cosa vi nianca? Voi non avete bisogno di aiiilo, voi Bon avete bisogno di consigUo. Ma, la storia lo dira come Pio IX , voi avete bisogno di pcrdono. E fmche non avrete merilalo e invocalo queslo pcrdono die vi aspelta, la sloria vi assegnera un luogo a parte nella riprovazlonc dei crisliani. Essa dira che, qualunqiie sia slato il vosiro Irionfo, i voslri mezzi hanno disonoralo il vostro scopo. Voi, io ve lo dico con sempliclla , e con mollo raaggior dolore che sdegno , voi siete un grande Golpevole. Voi siete piu colpevole del Mazzini che fa il suo mestiere di c«- spiralore e di regicida ; laddove voi non fate il vostro di uomo di state, di gran ciltadino , di gran mini^tro. Voi siete piu col- pevole del Garibaldi, la cui slessa inimicizia non potrebbe ora ri- mellervi in onore. Garibaldi 6 un corsaro ma non e un furbo : €gli dice chiararaenle che « il papato e un cancro e che Tltalia, qual egli la sogna, dee essere proteslante. » Egli non prelende co- me voi di servire i veri e i piu durevoli interessi del callolicismo l. Pel vostro ingegno, pel vostro ardimento, pel vostro grade , voi inveslilo dclla gloriosa missione d' iniziare V Italia alia vita pub- blica , ed esercilare , coll' esempio di un governo libero e regc- lare, un' invincibile attrazione sopra la Penisola, conquislando la rispettosa simpalia dell' Europa; voi amasle meglio di precipilarvi "verso uno scopo dubbio e forse chimerico, viohindo 11 dirillo na!u- rale, il diritto pubblico, il diritio cristiano. L'Europa, lasciandovi impunemenle percorrere una lal via, non "vi ha punto fatla ancora la grazia di perdonarvi. Non i soli calto- 1 Discorso del Coule ili Cavour del 2 Ottobre 1860. — 63 — lici, non i soli libcrali conservatori di Francia vi negarono fmora la loro approvazionc. II piii iinparzialc tra i protcslanli, il signer Guizot, inoslro in voi la risurrozionc di qucllo « spirito di usur- pazione c diconquisla », clie eccilo gia le ire del mondo conlro Na- poleone I 1. II decano del liberali di Spagna e d' Europa, il sig. Martinez della Rosa, ha condannala la vostra polilica con enor- gia iiguale a quella del giovane ed eloqiiente oratore, il sig. Keller, il cui prinio discorso ilUistro il nostro corpo legislativo. Ne gli applausi di vonli miiioni d'llaliani, supponendoli tuUi gua- dagnati alia vostra causa , ne le simpatie passionate dei rivoluzio- narii del mondo intero, clie tutti vi gridano loro capo, non baste- ranno a sotTocare la voce della giustizia. La coscienza del genera umano vi riniproverera, fmo alia fine dei secoli, il sangue innocente clie voi avete versato , i Iratlati die voi avele squarciati , le mine clie voi avete raunate. Ouanto a me, ve lo giuro : io vi abborro e vi riprovo, non tanto come cattolico, quanto come onest'uomo. La mia anima e plena di una quieta e imperturbabile confideiiza neir avvenire di questa Chiesa, di cui voi atterrate la rocca e confiscate il patrimonio. Grazie a voi ed ai vostri alleati, la Chiesa entra nel crogiuolo, dove ella sempre si purifica da tutte le fiacchezze effimere, da lulte le amicizie pericolose, da tutte le debolezze apparenli. Io credo alle promesse eterne: ma quand'anchc non credcssi che al trionfo ultimo di Machiavelli ed al voslro, non protesterei meno ; e protesterei sempre e solo. Non sono i pericoli della Chiesa quelli che eccitano in me timore e sdegno. Cio che eccita il mio sde- gno si e lo spettacolo che da ora lltalia al generc umano : si e il vedere quanto vi ha di nobile, dMntegro, di delicalo, sacrificato ai grossolani interessi del popolaccio, si c la verita vigliaccamente 1 Risposla al discorso del P. Lacordaire. — 64 — soffocata dalla menzogna , si e il diritto schiacciato dal numero , si e il libero arbitrio dei popoli confiscalo dai cospiratori, si e la liberla degli animi annegala nel tumullo delle vie , si e Tonore an- negalo nel Iradimenlo. Quand' anche non fossi ne callolico , ne francese , ma inglese^ cinese o pagano ; mi basterebbe di alzar gli occhi verso quel principii di eterna giuslizia^ generosamenle in- vocati da Pio IX, audacemenle violati da voi, per sentirmi inde- gnalo contro di voi, e invincibilmenle incredulo alle voslre pro- messe. CARLO DI MONTALEMBERT. ParigilS Aprilel861.