• , ' '( E ., Co I o rr. b 0 , 6-i ..; s e p p e.. . f'lD+i z.. ,· ~ 8 l' 00ro...f.td..e. ... Af::fL 3 ,, '" ~ \ _., ·' ·' .. . . ' . ' ). f,..., • ·' .. ·• ~~ ' . • ·~ ,;.,--11': '' . ,\ . ..-- · ) . ,· .. ·'· NOTIZIE BIOGRAFICHE E L ETT E RE Dl pAPA INNOCENZO XI PU B B L ICATE GI USE PP E COLO MB O R _?oc t O D£L L ,}CCA D E MIA D t S TOR IA Jl c cL E S I AS T I C A ? u s AL P t NA • ~ . TO R I NO · ~o ll egi o degli A1·tigianelli - - Tipograti a S. Giu se ppe Corso Palestro, no I 4· • .. Deacidified ~~ENEDF.TTO OoESCALCHI, H q,~mc, iml" to , [ tcono fr ~ pontificio, assunse il nome di Innocenzo XI, ebbe etia i natali nella citta di Como, il I 6 di maggio del I 6 I I. Suo padre chiamossi Livio, e sua madre fu Paola Castelli, entrambi di nobilissima prosapia. Fece i primi studi nella citta nativa; indi li prosegui a Genova ed a Rom a, ed in codesta ultima citta gli fu conferita la laurea dotto- rale. II Pittoni, in una sua sciatta viterella d'Innocenzo XI, il Bayle (I), il Moreri ( 2 ), il Voltaire (3 ), ed ultimamente • il Ranke ( 4 ), affermano avesse egli da giovane seguito il mestiere dell'armi; e chilo fa combattere nei P aesi Bassi, (I) Dictionnaire his!. et crit. (2) Grand Dictionnaire, 19me Edition. Vedi anche la Biograp hie univ. del MICHAUD . (3) Siec/e de Louis XIV. (4) Histoire de Ia Papaute, etc., traduite de /'allemand. - 6- e chi nel Milanese, e chi persino vuole gli fosse toccata, in una zuffa, una grave ferita, onde poi fino alla morte dolorasse. Ma l' annotatore del Moreri suddetto pe.r pas- saggio, ed il conte Rezzonico di proposito, confutarono tale diceria; ne' dall' altra parte, negli storici e nei bio- grafi pii1 autorevoli ritrovasi di cio riscontro alcuno. Ritornato a Roma, sotto il pontificato di Urbano VIII, l'Odescalchi abbracciola professione ecclesiastica; e divenne a mano a mano protonotario apostolico, prefetto della Camera apostolica, governatore delle Marc he, cardinal diacono ( 6 di marzo I 64 5) col titolo de' Santi Cosma e Damiano, cardinal prete col titolo di S. Onofrio, legato di Ferrara (I646), e finalmente (I65o) vescovo di No- vara. Ma quivi, dice il Guarnacci nella continuazione al Ciacconio (I), l'aria essendogli riuscita dannosa, egli im- petrava (I 6 56) di ricondursi a Roma, rinunziando quella Sede vescovile in un col beneficia al suo proprio fratello, Maria Antonio, monaco benedettino. Conservo tuttavia verso quella chiesa una singolare e costante affezione , siccome rilevasi dalle lettere messe a stampa nell'opuscolo presente. Il Papa Innocenzo X, mandandolo a reggere la provincia d i Ferrara con ufficio di legato, lo chiamava, nel diploma, pater pauperum; ed in verita padre de' po- veri e de' bisognosi fu mai sempre Innocenzo XI, per attestazione del Muratori ( 2 ); e gi<\ fin da questa tempo (1) Vitce et ges ta Rom. Pontificum. (2) Annali d' Jtalia, Tomo XI. -7- egli provvedeva di cospicue somme di danaro 1' imperatore Leopoldo ed il re di Polonia neUe guerre ch'essi allora sostenevano coi Turchi. Scrive il Guarnacci che l'Odescalchi sarebbe riuscito Pontefice Sommo fin dal conclave , m cui sorti eletto Emilio Altieri, se taluni de' cardinali non avessero paven- tato 1' austerita del suo animo , ed egli medesimo non avesse apertamente rifiutato i voti che gia in buon numero s' erano sopra di lui accumulati. Fu invece, e per iscru- tinio e per accesso, unanimemente chiamato alla tiara il 2 I di settembre del I 676, dopo la morte di Clemente X. Con umilissime parole a,ccettando la terribile dignita che gli veniva profferita, l'Odescalchi ammoniva que' cardinali ch'egli aveva risoluto, per adoperare le parole stesse del Guarnacci, di reforrnare Ecclesiam Dei atque in ipsis Car- dinalibus abusus corrigere; ed in memoria di Innocenzo X, che avevalo insignito della · sacra porpora, si non1inava Innocenzo XI. Il conclave, nel quale fu esaltato al trono pontificio Benedetto Odescalchi, era dura to piu di un mese: interessi e fini politici avevano tenuto divisi gli animi de' cardinali; e chi sa quanto ancora avrebbero continuato quelle gare e quelle incertezze, se il cosi detto squadrone dei zelanti non si fosse accordato a raccogliere i suoi suffragi , messa in non cale ogni considerazione ed ogni rispetto di politica, soltanto sopra di uomini illustri e venerandi per santita di costumi e per pieta. Tre furono i cardinali proposti come i piu meritevoli del papato: il genovese Alderamo -8- Cibo, il veneto Gregorio Barbarigo ed il nostro Comasco, ·tutti tre huomini di gran rettitudine e di vita esernplare, scriveva, 1'8 di settembre del I 676, al duca Vittorio Amedeo II, il conte Orazio Provana, ambasciatore piemontese presso la Santa Sede (I). Poiche · il cardinal Barbarigo si merito l'onor e degli altari col titolo di Beato, gloria preclarissima senza dubbio e agli altri due quella di essere stati messi in concorrenza con lui. Il I 9 successivo, poi, l' ambasciatore suddetto, mandando al suo Principe alcuni ragguagli · in- torno il conclave, lo assicurava essere probabilissima la elezione dell'Odes calchi, la quale, ove propriamente suc- cedesse , sara, cosi egli scriveva, una pur a fattura della Spirito Santo, rnentre cadera sopra soggetto di sornma pieta, e che, tralasciati tutti i riflessi, non s' havra altro riguardo che alla rettitudine di chi si pro move. V erificatasi la sua previ- sione, ecco in qual modo quell'onoratissimo ambasciatore, il giorno stesso della creazione, ne informava il Duca: D esaltatione del Sig. Card. Odescalchi j tt promossa da chi credeva f osse rigettata, e con l'istessa speranza jz( abbracciata dagli altri , lusingandosi ogn' uno che il compagno dovesse (r) Archivio di Stato, a T orino . Ro nza, Lettere M inistri. - Tutti documenti di ministri o di segretari piemontesi e del duca Vittorio Amedeo II, che, interi od in parte, all ego in questo proemio, furo no . estratti da me, nell'archivio di Stato, a Torino, dai molti e volumi- nosi mazzi, che recano sul dosso l'indicazione or scritta . .Io devo alia cortesia squisitissima di chi presiede a quell'archivio, se nella presente e neUe passate occasioni ho pot uto fare in esso tutte le indag ini e ricerche che desideravo: del qual fav ore godo di rend ere qui, a chi si debbono, sincere e vive grazie. ... ,, -9 - escluder la: nza il S ammo I ddio che ha conosciuto essere _questa soggetto ottimo per Ia sua Chiesa, ha lasciato insensibilmente crescere l'impegno delle Jattioni, in modo tale che non e stato pitt possibile ad aletmo di tirarsi ind-ietro senza vergogna, onde hoggi e stato concordernente adorato per Pontefice con applauso universale. L'insigne pieta di questa Papa fa sperare che tutte le case saranno regolate con rettitudine, e che ogni suo pensiero sara jisso a' vantaggi della Religione cattolica, et alto stabil imento della quiete del mondo, e che soppressa , 6 almena riformata l' autorita del Nipotisrno, Jara elettione di quattro Cardinali, a' quali restaranno appoggiati tutti gli affari della S. ta Sede. Subito che sara concesso d' essere a' piedi di S. Santita prornovero tutto cia che mi e stato im- pasto dall' A. V. R. alta quale Jaccio pro fond. mn riverenza. La prima che si recasse a baciare i piedi del nuovo Pontefice fu Cristina di Svezia, la quale, come tutti sanno, rinunziato alla corona in favore di Carlo Gustavo della dinastia dei Deux-Ponts, e fattasi cattolica, viveva priva- tamente in Roma; dopo di lei, v' andava Laura, duchessa di Modena, che per caso trovavasi in quella metropoli. Eseguendo gli espressi comandi del Duca, non indugiava il conte Provana a fargli esso pure ossequio e riverenza; e della visita renduta al Sommo Pontefice e del colloquia ch'ebbe in tale occasione con l~1i, con nobile sincerita ed esattezza, il 26 di settembre del r 676, clava cosi . notizia al suo Signore: Gioved-l rnattina mi portai ai piedi di S. S. ta alla quale spiegai le dinwstrationi di giubilo, che si sarebbero Jatte da V. A. R. per l' esaltatione di sua Beat."e e con le '· - IO- piu vive espressioni che mi furono possibili, gli insinuai la parte che codesta Real Casa haveva sempre preso in tutti i successi della S. Sede, il di cui splendore essendosi hora accre- sciuto con la promoziane d' uno dei pit! degni Pontefici, che fossero mai saliti sul Trono, si mirarebbe dall' A. V. R. col sommo di devozione e d' allegrezza. Soggionsi che se alle co- spicue e gloriose attioni che si speravano dal suo Pontificato vi potevano contribuire le ossequiose operationi dei Principi Cattolici, vi cooperarebbero non puoco quelle di V. A. R. per essere delli piti. zelanti, e piti riverenti verso la Chiesa e la sacra persona di S. S.t• Mi riuscirebbe malagevole d'esprimere gl' affettuosissimi sentimenti con i quali la S. ta s: rispose, onde riferiro solamente a V. A. R. che il discorso di Sua Bea.t.ne fu preceduto da copiosissime lagrime, con le quali ancora su gli occhi si mosse a dirmi che siccome gl' era stato adossato un peso di gran long a superiore alle sue forze, cosi era ne- cessaria che tutti i Principi Catolici supplicassero il sommo Iddio di dargli vigore per poterlo reggere a beneficia della sua Chiesa; essere egli benissimo informato quanto fosse com- mendata nel mondo la somma piefti di V. A. R. onde riponeva una grandissima confidenza nelle di lei preghiere, e ne voti che l' esortava di porgere al cielo di dargli una parte di quei talenti, e di quella prudenza, ch'haveva concesso a V. A. R. per regolare si gloriosament e i suoi Stati; che in compenso di quest' aiuto spirituale . che gli verrebbe da V. A. R. esso pregarebbe Dio per Ia continua felicita della di lei persona, e di quella di S. A. R., nel di cui animo supplicarebbe sua Divina Maesta d1instillare i pii sentimenti della Madre et il -II- valore de' suoi Antenati per mantenere vie pitt i suoi sudditi nell' ossequio della Chiesa e nella tranquiltita della pace. 5i pose poi a benedire le lora AA. RR. e codesti 5tati, raccor- dandomi per pil:t volte di Jar pervenire alta notitia di V. A. R. quant' egli in tutti i tempi havesse consider a to co testa Real Cas a, e quant' hora desiderasse di dargli qualche attestato del suo cordialis. mo ajfetto. E tornando a scrivergli tre giorni appresso, nella maniera seguente gli descriveva il carattere, che, a suo giudizio, avrebbe il nuovo governo: In questa Pontificato si praticara una som1na rettitudine et un esatta giustitia, rna dubito che !'intentione fissa che ha 5. 5.ta et il . sig. Card. Cibo (I) di fare che tutte le case sian a regolate col giusto, non li renda in qualche modo ... ritenuti nel concedere le gratie, temendo che non rechino qualche pregiudicio alta 5. 5ede: e vera che sana huomini di talento, e sapranno di- stinguere cia che puo obbligare i Prencipi senza nocumento dell' autorita pontificia. Con la consueta magnificenza, Innocenzo XI si faceva incoronare il 4 del successivo ottobre. Principale suo pensiero, appena il supremo pontificato venne alle sue mani, fu di svellere la mala pianta del nepotismo, imperocche non isplendore, non rinforzo, egli soleva dire, portarono alla Santa Sede i nipoti de' Papi, bensi costarono alla Camera Apostolica diciasette milioni di scudi d'oro; ed avrebbe di sicuro effettuato il suo di- segno, ove, racconta il Guarnacci, egli non avesse incontrato (1) Alderamo Cibo, Segretario di Stato del Papa. -12- ostacoli insuperabili in alcuni cardinali. Tolse nondimeno ai nipoti ed ai consangui~ei dei Papi la esenzione da certe . gravezze, di cui da lungo tempo fruivano, non essendo giusto, com'egli stesso dichiarava nella Bolla a quest'uopo emanata (I), che il privilegio degli uni ridondasse in danno ed in pregiudizio degli altri. Al suo nipote Livio Odescalchi, giovine di 22 anni, disse fin dalle prime che, possedendo egli una rendita annua di 40,000 scudi del suo patrimonio, non pretendesse di godere anche i beni della Chiesa, i quali finirebbero col divorargli · e consumargli le sostanze paterne ( 2); e gli vietava inoltre di • impacciarsi comechessia nelle faccende di governo. La espressione, Le rugiade del Vaticano, che 1' Artaud di Montor (3 ), pone in questa occasione sulle labbra del Pontefice, e del Muratori. Solo per recitare insieme collo zio il rosario, Livio Ode- scalchi frequentava ogni sera il palazzo pontificio, siccome ricavo da una lettera del segretario piemontese, Paolo Negri (4); e senza ombra di fasto viveva egli in Roma, usando una carrozza, scriveva il medesimo (5), che se non si havesse appresso sei stajfieri si diria a vettura. Mosso dall' ottimo desiderio di scemare le spese del pubblico erario, Innocenzo XI sborso del suo I 5,ooo scudi ai conclavisti, e parimente del proprio offerse 8,ooo scudi, (1) Magnn11t Bnllariwn romanum, Luxembnrg i, MDCCXXVII. (2) Conte Provana, Lettera dell'S di ottob re 1676. (3) Storia dei R. Pontefici, Torino 185 S· (4) L et tera del 26 di luglio 1679. (S) Lettera del 22 di febbr. r679· 13 onde s1 comperasse, giusta la consuetudine, la cera degli A gnus Dei (I). Praticissimo di economia, co' suoi vigorosi ed efficaci provvedimenti salvo, ne assicura il Ranke nel- l' opera sopra memorata ( 2 ), lo Stato da un'inevitabile ro- vina, stanteche quivi le spese annue superassero allora le entrate di qo,ooo scudi; e lo salvava, giova notarlo, senza imporre ai sudditi nuovi balzelli, de' q uali, anzi, aboli alcuni ch' erano intollerabili; ma da un canto limitando le spese di. . palazzo, e quindi a mano a mano sopprimendo in tutto quanta lo Stato quelle che a lui sembravano inutili, e dall'altro immaginando e ponendo in esecuzione certi sottili suoi trovati, che in materia di finanze egli era inten- dentissimo. Per lui furono saldati molti debiti degli an- tecessori (carnerarn apostolicam imrnenso cere alieno obstrictam non parum levavit, dice il Guarnacci); le casse pubbliche sempre pinguid( danaro; i magazzini rigurgitanti di grano; lautamente provveduti i poveri; per lui si istituiva in Roma e con somma liberalitit si dotava l'ospizio di S. Galla pei poveri vagabondi; per lui Beneyento e tutte queUe citta dell' Emilia e della Flaminia, che dal violentissimo terremoto del I 688 avevano ricevuto immensi danni, sol- levate e ricreate; da lui la flotta veneziana, che penuriava di vi veri, ebbe in una sola volta una provvisione di I o,ooo moggi di. grano (3 ). A Cristina di Svezia, che trovavasi in grande strettezza , e che percio aveva deliberato di (r) Conte Provana, Lettera dell' S di ott. 1676. ( 2) Vedi anche le Mbn.oires de Pomj>01l1/ e. (3) Vedi il Guarnacci. -14- ritirarsi nel monastero di S. Cecilia, in Roma, fissava una pensione annua di I 2,ooo scudi (I), quantunque ·ricevesse da lei, non di rado, critiche mordaci ed ingiuste censure. Cre6 43 cardinali, de' quali, sedici il I 0 di settembre del I 68 I, gli altri, il 2 dell'istesso mese del I 686, per festeggiar in cosifatta maniera la liberazione di Buda dai Turchi av- venuta in questo giorno. Non le raccomandazioni, non il favore, non le cieche predilezioni pbtevano qualche cosa sull'animo di lui nella distribuzione delle cariche e degli onori, bensi il solo merito accertato; spesso creando ve- scovi e prelati ignotos et sola commendatione sibi laudatos, scrive il Guarnacci. Presentavagli un giorno il suo Se- gretario di Stato una lista di concorrenti a certi posti , rafforzata dalle solite raccomandazioni. Uno solo da nes- suno era raccomandato. · E questi da chi e raccomandato ? Domand6 tosto il Sommo Pontefice. Da nessuno, rispose il ca.:dinal Cibo. In tal caso, riprese Innocenzo XI, noi lo mettiamo innanzi gli altri; niente valgono le raccommi- dazioni ave manchi la virttt; i gradi e le dignita deb bono essere il guider done della virtu e non dell' ambizione; il frutto de' meriti e non delle raccomandazioni (2). Il sopra men- tovato Segretario Negri scriveva alla Corte di Torino avere il Papa negato ad un prete comasco un canonic(lto, s.ebbene questi si fosse recato apposta da Como a Rorna per ottenerlo; e che vivamente rimbrott6 un cardinale (r) Conte Provana, Lettera del 3 di novembre r676. (2) Cfr. ARTAUD, AumsJO, Storia religiosa e civile dei Pap i, etc. -IS- per essers1 fatto patrocinatore di un altro, che si confidava per intercessione di lui appunto, di conseguire un posto simile (I). L' ex-regina Cristina . usava dire che Inno- cenzo XI, quando non havesse fatto altro bene a questa Corte, vi ha almeno bandita · l'invidia, mentre la ~. S. per questo effetto va cosi bene regolando le cose, che fa ch'ognuno cam- mini con ugual passo, e che in materie di gratie niuno possa avanzarsi sopra il compagno (2). Nella lettera, gia citata, del conte Orazio Provana in data dell'S di ottobre del I 676, imparasi che Innocenzo XI COStumava ricevere ogni giorno due Cardinali, Secondo la loro anzianita, per essere dai medesimi ragguagliato di tutto quello che riguardava le loro speciali incombenze, e per comunicare loro le opportune istruzioni; e che ogni quindici giorni clava udienza agli ambasciatori de' principi, accreditati presso la Santa Sede; e per ultimo ch' egli severamente interdisse ai ministri di palazzo di accettare doni. Secondo il Guarnacci, egli, contento di uno scarso numero di ministri e di consiglieri, da se solo accudiva a tutto. Cerco di frenare lo sfoggiato lusso delle livree, delle carrozze e de' cavalli, di certi· prelati, loro dimostrando quanto esso si discostasse 'dagli esempi del Divin Maestro e dei Santi Apostoli, e quanto fosse nocevole alia buona edificazione de' fed eli (3 ). Represse l'indecenza del vestire (r) Lettera del 22 di febbraio r679. (2) Conte Provana, Lettera del 23 di settembre r68o. (3) Cfr. Aumsro , ARTAUD, etc. -16- nelle donne. Ai predicatori inculco non ostentassero dai pergami intempestiva erudizione e vane eleganze e ·tam- biccature rettorich e. Proibi alle monache il canto nelle chiese. Gr avissimi castighi decreta contra i profanatori delle chiese, per quanta potenti e terribili costoro fossero. Ingiunse agli ordinandi rigorose prove d'esami; e, rinver- dendo un decreto di Alessandro VII, prescrisse loro la utilissima pratica degli esercizi spirituali. Assoggetto i ve- scovi pure ad un esame; ne di poi li caricava di pensioni, affinche cosi potessero pi1'1 abbondantemente sovvenire agli indigenti delle loro :rispettive diocesi. Nella Bibliotheca ( r:) compilata dal P. Luigi Ungarelli, leggesi che papa Inno- cenzo XI, ai V escovi che venivano da lui stesso consacrati, soleva regalare un esemplare degli Scritti pubblicati da Mons. Reverend; Don Carlo Vescovo di Novara nel governo del suo vescovato dalr anna I 59 3 fino al I 6 o 9. Il V escovo qui no- minato, c il venerabile e dottissimo D. Carlo Bascape, Barnabita. Difficilmente consentiva Innocenzo XI ai V e- scovi di allontanarsi dalle loro sedi; quando, infatti, l'am- basciatore conte Provana, essendo stato dal suo Sovrano richiamato da Roma, gli annunzio, nella visita di commiato, che sarebbe venuto ad occupare il suo posto Mons. Ve- scovo di Moriana , egli non esito a rispondergli che in qualche ·modo gli riusciva sensibile che i Vescovi destinati al governo ed alia residenza delle lora chiese dovessero abbando- narle ( 2 ). Confermo le nuove regale ; tatuite dalla Congre- (r) Ronz,e, apud Salviucci, z8;6. (2) Lettera del 20 di luglio 1677. -I?- gazl011e dei Riti per la canonizzazione dei Beati, scemando nel tempo istesso le tasse che in cosifatte imprese si debbono pagare. Annumero tra i Beati, concedendogli il pubblico culto, Tugrivio Mangroveo, Arcivescovo di Lima. Costitui S. Ignazio di Lojola Patrono delle Asturie e della Biscaglia. A rendere viepiu solenne l' anniversario . della presa di Buda, stabili che nel m ede simo giorn o si cele- brasse in Ungheria la festa del re S. Stefano . Confermo e distese le indulgenze del SS. Rosario. Diede fuori una bolla per determinare e limitare le tasse, che si percepi- scono dal foro ecclesiastico (tassa innocenziana). Appro vo e sanci la creazione ed i privilegi delle Universitit di Gua- timala nelle Americhe, e di Zamosk in Polonia; ed a somiglianza degli antichi Sommi Pontefici, esercito atti di sovranitit fuori del dominio ecclesiastico, inalzando all'onore di citta i comuni di Olinda, di S. Sebastiana e di S. Luigi di Maragnano, nel Brasil e (I). La fama delle virttl e della sapienza d' Innocenzo XI si diffuse anche in Oriente, ed ottimi frutti vi fe' germogliare, poiche Giuseppe patriarca de' Caldei, Ignazio patriarca di Antiochia, Eutimio arcives covo di Tiro ed altri ragguar- devoli prelati di quelle parti, rinunziarono, sotto il suo pontificato, allo scisma ed abbracciarono Ia fede cattolica ( 2 ). Il 20 di novembre del I 687, Innocenzo XI solenne- (1) Queste notizie sono rica vate per la massima parte dai due Bol lari romani di Lussemburgo (1727) e di Rom a (1734). (2) Vedi il G uarn acci. 2 -IS - mente condannava gli errori di Michele Molinos, prete di Saragozza, uomo fantastico ed ignorante, il quale, es- sendosi recato a Roma, quivi di viva voce e con l'operetta da lui composta e mandata alle stampe col titolo di Guida spirituale, rinfrescando gli errori dei greci Esichiasti, degli spagnuoli Alumbrados e dei fiamminghi Beggards, inse- gnava una strana maniera di orazione. Imperocche da essa egli sbandiva tutti gli atti di fede, di speranza, di carita, di rendimento di grazie, e simili, benche espressamente comandati da Dio, e necessari per alimentare nel cuore la pietiange Ia mortc , i· il conte C:arlo Belloni , di Pa Yi a. - 66 - XVIII. Intorno a! progetto fatto da Pup. no pare che il discorso del Lucitio sia fonda to, massime che non importa qualche dilatione che possi portare l'esigenza delli effetti esigibili, poiche gli altri che non son tali o dubbiosi sempre si calcolariano molto 'pocco, 6 niente. Nell'int.e dell' Ambasc.rc Vinez. non e da cred.e che sia passato ricapito part. re rna che l'affare sia caminato per Ire, e che da queste solamente fosse per apparire Ia prona del debito. Se il fattore gia di Grattasoglio dara bon saggio di se nell' ammi- strat.nc di Bovisio, mentre egli e gia cognito, pub essere espediente · seguitare a ualersi di lui che condure persona noua e non conosciuta, m{t ui uorria alcuno sopra il loco, che ui hauesse un pocco di soprin- tendenza, mentre per Ia distanza non si capitaria iui cos\ spesso, come si doueua fare a Grattasoglio. II bon Presid.te del Senato e morto qual uisse. L'occupatione che a lei si sara accresciuta J?-On lasciaranno di esserle grauo se in qsta stagione, e forse di pregiud.o nell' autunno, se il nouo G. Canc .re tardera in comparire, come e da dubitare; e qui con tal fine li diamo Ia iira bened.ne - Roma li 2. Agosto r682. XIX. Li danni della citta di Genoua non possono essere se non m.to grandi ( r), ancorche se ne parli uariam . te, ma se pure terminassero qui, sariano piu tolerabili, e da renderne m .te gra.ie alia Misericordia Divina. L'armata franzese si stima passata in Catalogna, doue sara comparsa quando forsi meno si aspettava. La Spagnola si trouaua a Gaeta, ne si sente che sia anc.a stata ui sta in questi mari, ancorche i tempi paiano boni , con quali le iire Gal ere erano gia capitate in (1 ) ,\llu de al ncfand o bomba rd ame nto di Genova , ord inato da Lui gi XlV . uicinanza di Napoli, e oggi hora si stimano arriuate a Messina. Gli in- comodi di Luigi non saranno stati piccoli, oltre le spese e danni; tut- tavia e gran refrigerio in simili disgre hauer pronto qualche ricovero. Si e sentito uolentieri che i noui paramenti per Ia sacristia di Nou.a siano riusciti di sodisf.ne e qui facendo fine li diamo Ia nra bened. ne - Roma li X. Giug.o r684. l"isto se ne permette Ia stmnpa Canonico GIUSEPPE GIUSTETTL ,' .. ;' ,. .-, ., ~~/ ... ~ t • ,. ~ ' ' ' » 1 I "' \ ' ' ' ' -. t' t'. • I \ .. ' ;; , ' I l < I\ 'I ' ' 'r't ,l l ' ~ ' ,. ·•' • I <' \ v e ~' ,J. ~ ', ,.. . ' ,._·.· 'I ,., " ,., I ' ' ' · . 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"" ' ' ' ...: ... ;~ :r 1015156-001 1015156-002 1015156-003 1015156-004 1015156-005 1015156-006 1015156-007 1015156-008 1015156-009 1015156-010 1015156-011 1015156-012 1015156-013 1015156-014 1015156-015 1015156-016 1015156-017 1015156-018 1015156-019 1015156-020 1015156-021 1015156-022 1015156-023 1015156-024 1015156-025 1015156-026 1015156-027 1015156-028 1015156-029 1015156-030 1015156-031 1015156-032 1015156-033 1015156-034 1015156-035 1015156-036 1015156-037 1015156-038 1015156-039 1015156-040 1015156-041 1015156-042 1015156-043 1015156-044 1015156-045 1015156-046 1015156-047 1015156-048 1015156-049 1015156-050 1015156-051 1015156-052 1015156-053 1015156-054 1015156-055 1015156-056 1015156-057 1015156-058 1015156-059 1015156-060 1015156-061 1015156-062 1015156-063 1015156-064 1015156-065 1015156-066 1015156-067 1015156-068 1015156-069 1015156-070 1015156-071 1015156-072