TECHNE 20 2020222 235 RICERCA E SPERIMENTAZIONE/ RESEARCH AND EXPERIMENTATION ISSN online: 2239-0243 | © 2020 Firenze University Press | http://www.fupress.com/techne DOI: 10.13128/techne-8262 Antonella Trombadore, Marco Paolini, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Firenze, Italia antonella.trombadore@unifi.it marchpaolini@gmail.com ReCycle Norcia - la metamorfosi delle soluzioni abitative temporanee tra permanenza e innovazione Abstract. Quale è il livello di in-permanenza contenuta nell’idea di transitorietà delle soluzioni temporanee per l’emergenza? Quanto queste soluzioni archi- tettoniche rispondono a esigenze di comfort abitativo? Quanto dura in Italia l’emergenza? Si vogliono condividere alcune riflessioni sulla qualità ambienta- le delle strutture per l’abitare temporaneo presentando l’esperienza di ricerca svolta a Norcia, in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, in cui è stato analizzato il potenziale di rigenerazione e riconfigurazione dei moduli abitativi pensati e realizzati per rispondere all’emergenza post-sisma. Si tratta di una visione ottimistica delle opportunità offerte dalle contraddizioni culturali dell’abitare (permanenza e mutamento), come nuova entusiasmante frontiera del progetto. Parole chiave: Temporaneità; Sostenibilità; Metabolismi; Antifragilità; Reversi- bilità. La ricerca sul rapporto Archi- tettura/Tempo come fattore va- riabile di progetto scaturisce dalla profonda riflessione riguardo fatti e dinamiche che seguo- no un evento, spesso catastrofico, quale è un terremoto. Ponendo l’attenzione sulle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 2016, la ricerca si concentra sulla cittadina umbra di Norcia, analizzata nell’ambito di un percorso di ricerca sulla qualità architettonica, sulla sostenibilità ambientale e sociale degli interventi tempora- nei per l’emergenza e le loro potenzialità di rigenerazione. In particolare, il progetto prende avvio e si sviluppa studiando le soluzioni abitative proposte per la fase transitoria di ricostruzio- ne post-terremoto. Questo lavoro, condiviso con l’Amministra- zione Comunale, ha un duplice obiettivo: da un lato rimettere al centro del processo di ricostruzione del territorio i suoi attori, il suo ambiente naturale e la sua identità locale; dall’altro focalizza- re l’attenzione sul post-ricostruzione, analizzando le potenzialità di mutamento e gli scenari di trasformazione delle strutture abi- tative temporanee secondo una visione integrata. Si è voluto ri- trovare il valore tangibile sia della metamorfosi rispetto alle di- verse fasi del ciclo di vita, sia delle prestazioni ambientali e tec- nologiche residue di ogni singolo elemento costruttivo in un’ot- tica di recupero e rifunzionalizzazione, con un approccio green e circolare al processo edilizio. Questa esperienza, con la parteci- pazione diretta degli abitanti, si innesta in un percorso di ricerca più esteso sul tema della rigenerazione sostenibile dei contesti architettonici fragili, ampliando così l’analisi sulle dinamiche re- lazionali people & place e mettendo l’accento sulle potenzialità di trasformazione dei luoghi: il durevole è il trasformabile. Sul pro- getto convergono approcci di esperienze, svolte in ambito nazio- nale ed europeo, che attraverso il progetto “ViviMed” hanno evi- denziato come il recupero e la rivitalizzazione dei piccoli agglo- merati urbani dell’entroterra mediterraneo siano dovuti alle loro capacità di interagire con i fattori determinanti della vita econo- mica di un territorio: nuovi modelli di turismo ecosostenibile, salvaguardia del paesaggio e innovazione tecnologica ambienta- le. Le aree interne rappresentano un prezioso patrimonio cultu- rale e ambientale in quanto custodi di identità territoriali. Una ricchezza molto spesso poco conosciuta fuori dai principali flus- si turistici, talvolta penalizzate dalla carenza di infrastrutture materiali e immateriali, ma ciononostante con un alto potenziale di competitività e crescita. Considerare il Tempo come quarta dimensione è un valore imprescindibile dalle politiche di ricostruzione post-catastrofe in quanto ritma le fasi di attua- Premessa e scenario di riferimento Il Tempo, quarta dimensione del progetto ReCycle Norcia - the metamorphosis of temporary housing solutions via permanence and innovation Abstract. What is the level of in-perma- nence present in the idea of temporary emergency solutions? How much do these architectural solutions meet living comfort requirements? How long does an emergency last in Italy? We would like to share some reflections on the en- vironmental quality of temporary housing structures by presenting the research experience carried out in Norcia, in close collaboration with the Municipal Adminis- tration. The study analysed the potential for regeneration and reconfiguration of housing modules designed and built to re- spond to the post-earthquake emergency. This is an optimistic vision of the opportu- nities offered by the cultural contradictions of living (permanence and change) as an exciting new frontier of the project. Keywords: Temporariness; Sustainability; Metabolism; Antifragility; Reversibility. Foreword and reference scenario Research on the relationship between architecture and time as a variable de- sign factor stems from a deep reflec- tion on the facts and dynamics that fol- low an event, often a catastrophic one, such as an earthquake. Looking at the areas in Central Italy affected by the 2016 earthquake, this research focuses on the Umbrian town of Norcia. The town was analysed as part of a research path on architectural quality, the envi- ronmental and social sustainability of temporary emergency interventions, and their potential for regeneration. In particular, the project starts and devel- ops by studying the housing solutions proposed for the transitional phase of post-earthquake reconstruction. This work, shared with the Municipal Administration, has the two-fold ob- jective of putting its actors, its natu- ral environment and its local identity back at the centre of the territorial re- construction process, and of focusing on post-earthquake reconstruction by analysing the potential for change and the transformation scenarios of temporary housing structures accord- ing to an integrated vision. The aim was to rediscover the tangible value of both the metamorphosis, with respect to the different phases of the life cycle, and the residual environmental and technological performance of each in- dividual building element, with a view to recovery and re-functionalisation, with a green and circular approach to the building process. With the direct participation of the inhabitants, this experiment is part of more extensive research on the theme of sustainable regeneration of fragile architectural contexts, thus broadening the analysis of people & place relational dynam- ics and emphasising the potential for 223 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini zione di un preciso modello organizzativo e gestionale che si compone delle fasi di emergenza, ripresa, sviluppo e funge da strumento di innovazione della struttura urbana, delle sue rela- zioni culturali con il territorio e dei suoi possibili processi di ri- generazione. Riguardo a fenomeni difficilmente prevedibili, i concetti di temporaneità e adattabilità dell’architettura assumo- no un carattere del tutto contemporaneo. Infatti, se per esperien- za è noto che gli interventi temporanei incidano spesso negativa- mente sulla qualità funzionale, morfologica, ambientale e pae- saggistica dei contesti in cui si inseriscono, la prospettiva proget- tuale dovrà riguardare anche il nuovo significato di temporalità dell’Architettura impiegando il Tempo come materiale stesso del progetto. Questo significa progettare la città in termini di pro- cessi inerenti a uso/riuso/riciclo, intervenendo nel tessuto della città attraverso tattiche d’innesto progressive e incrementali. Essenziale è stato lo studio e la conoscenza della situazione pre e post catastrofe e dei bisogni at- tuali e reali della cittadina (Fig. 1). Tutto questo ha arricchito la fase preliminare svolta in stretta collaborazione con le ammini- strazioni locali e in particolare con il Sindaco di Norcia. Le fasi di gestione dell’emergenza hanno portato ad un’occupazione di vaste porzioni di territorio con strutture provvisorie. La provvisorietà, appunto, è un altro tema che, contestualizzato alle realtà post cata- strofe del nostro Paese, assume una valenza assai contraddittoria. Le tipologie di struttura provvisoria realizzata in maggior numero sono le SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza). Per quanto si sia cercato di garantirne una certa qualità e un ponderato inserimen- to nel contesto, la qualità architettonica e la mitigazione paesaggi- stica sono debolmente raggiunte. Nella Piana di Santa Scolastica (area produttiva) si contano circa 250 SAE. Si pone una questione cruciale: terminata la fase di gestione dell’emergenza e riconsegna- ti i luoghi alla cittadinanza, in che modo operare il riassorbimento fisico e funzionale degli insediamenti provvisori? Partendo da un attento esame dello stato di fatto, la ricerca avanza una proposta operativa e metodologica che prevede lo smontaggio e l’analisi delle prestazioni residue degli elementi tecnologici, esplorando scenari di ricomposizione dei moduli delle attuali soluzioni abita- tive d’emergenza, creando così nuove configurazioni tipologiche e funzionali. L’intervento di riciclo dell’esistente definisce un nuovo paradigma progettuale in cui l’Architettura, flessibile ed efficiente, dialoga con le esigenze di un luogo ferito, rimanendo plasmabile per futuri scenari: una risposta pragmatica ad un bisogno reale. In modo puntuale i risultati della ricerca si inseriscono nell’articolato processo di rinascita di un territorio: si è operato innestando l’in- tervento nel metabolismo attuale e futuro della cittadina rispet- tando criteri di fattibilità tecnico-economica e sostenibilità. Il ri- schio, altrimenti, è quello di restituire territori con ferite risarcite ma con i segni delle cicatrici, che modificano definitivamente l’im- magine pre-sisma. Nel processo progettuale è stata posta l’atten- zione sia alla valorizzazione dell’identità del paesaggio, sia alla partecipazione della popolazione per mantenere alto il senso di appartenenza e di co-design experience. Il dialogo e la sinergia con l’Am- ministrazione Comunale si sono rivelati fondamentali per comprendere tre importanti aspetti: a che punto del processo della fase emergenziale si fosse arrivati, in quale fase di tale processo sarebbe stato opportuno La provvisorietà degli insediamenti Il progetto transformation of places –durable is transformable. Approaches adopted at both an Italian and a European level converge in the project that, through project “ViviMed”, have highlighted how the recovery and revitalisation of small urban agglomerations in the Mediterranean hinterland resulted from their ability to interact with the determinants of economic life of a ter- ritory by exploring new models of eco- sustainable tourism, landscape protec- tion and environmental technological innovation. Hinterland areas are a pre- cious cultural and environmental her- itage as custodians of territorial identi- ties. A wealth very often little known outside the main tourist tracks, some- times penalised by the lack of material and immaterial infrastructures but, nevertheless, with a high potential for competitiveness and growth. Time, the fourth dimension of the project Considering time as a fourth dimen- sion is an essential value for post- disaster reconstruction policies, as it is the rhythm of the implementation phases of a precise organisational and management model composed of emergency, recovery and develop- ment phases. It acts as an instrument of innovation of the urban structure, its cultural relations with the territory and its possible regeneration process- es. With regard to phenomena that are hard to predict, the concepts of archi- tectural temporariness and adaptabil- ity take on a completely contemporary character. If we know from experience that temporary interventions often have a negative effect on the func- tional, morphological, environmental and landscape quality of the contexts in which they are inserted, the design perspective should also concern the new meaning of temporality of archi- tecture, using time as the material itself of the project. This means designing the city in terms of processes inher- ent to use/reuse/recycling, and having an effect on the fabric of the city itself through progressive and incremental grafting tactics. The provisional nature of the settle- ments The study and knowledge of the pre and post-catastrophe situation and the real needs of the town were essen- tial (Fig. 1). All this has enriched the preliminary phase carried out in close collaboration with the local admin- istrations and, particularly, with the Mayor of Norcia. The emergency man- agement phases led to the occupation of large portions of the territory with temporary structures. Impermanence is another theme that takes on a very contradictory value, contextualised to the post-disaster realities of our country. SAE (Emergency Housing Solutions) are temporary structures made in great numbers. Although they have tried to guarantee a certain quality and have carefully considered insertion in the context, architectural quality and landscape mitigation are weakly achieved. There are about 250 SAE in the Piana di Santa Scolastica (production area). A crucial question arises: once the emergency manage- ment phase is over and the places have been handed back to the citizens, how can the physical and functional reab- sorption of the temporary settlements be carried out? Starting from a careful examination of the state of affairs, the research advances an operational and methodological proposal that provides for the dismantling and analysis of the 224 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini 01 | Stato di fatto della Cittadina e del lotto di progetto State of affairs of the Town and the project site 01 | 225 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini inserirsi con uno scenario progettuale e su quali obiettivi di rivi- talizzazione dell’intera area puntare per orientare la qualità dei processi di rigenerazione e reintegrazione paesaggistica delle strutture provvisorie, generando valore aggiunto per lo sviluppo socio-economico di Norcia. È emersa la necessità di migliorare i gradi di connettività alla matrice ambientale tutelando e valoriz- zando le risorse fisiche e naturalistiche esistenti potenziando le attrezzature di livello urbano di servizio alla ricettività e inno- vando i processi per le forme di socialità e di produzione di posti di lavoro. L’intero processo di riuso e rifunzionalizzazione scatu- risce dall’eredità fisica della fase emergenziale. Seguendo inoltre le linee guida fornite da P.R.G. (approvato il 30 giugno 2016) in merito al lotto di progetto situato nella zona nevralgica della Cit- tadina, si sono delineate le finalità della ricerca: - Rammendo del sistema ambientale: l’impronta planimetrica viene alleggerita rimuovendo un numero considerevole di unità abitative, diradandole maggiormente nella direzione del Parco Naturale delle Marcite, a vantaggio di una riap- propriazione di superfici da parte della zona rurale con un sensibile infittimento del verde delle aree interne al lotto. - Connesione rete viaria: ridefinizione dei percorsi (soft mo- bility) per una connessione diversificata (pedonale/ciclabile/ carrabile) al sistema viario esistente e che sia adatto a imple- mentare le opere previste da P.R.G. - Priorità Riciclo: analisi delle Strutture Abitative d’Emergen- za per l’inserimento di una nuova fase nel ciclo di vita va- lutando le prestazioni ambientali e tecnologiche residue di ogni singolo elemento costruttivo. - Incremento prestazionale: gli scenari di scomposizione e aggregazione dei moduli, l’integrazione tecnologica dei pac- chetti di chiusura e le soluzioni planimetriche in relazione alle strategie bio-climatiche danno vita a nuove configura- zioni tipologiche e tecnologiche ad elevata efficienza ener- getica, ad alta flessibilità e alto comfort abitativo. - Rifunzionalizzazione dell’area: identificazione di una nuova destinazione d’uso per riattivare il metabolismo della citta- dina. Il masterplan propone la realizzazione di un centro di rieducazione/riabilitazione, e nuove strutture ricettive ad uso turistico (Norcia prima del sisma disponeva di 3.600 posti letto per la ricettività, dopo solamente 300). - Antifragilità: si risponde a requisiti di flessibilità, adattabili- tà e reversibilità. Si creano strutture e funzioni compatibili con il potenziale riciclo e riuso delle SAE esistenti. Attra- verso la sperimentazione di soluzioni alternative, mediante l’integrazione di materiali naturali e riutilizzabili, si delinea- no possibili scenari di rinnovamento fisico e funzionale del luogo. Risposte progettuali Nel masterplan si configurano due temi progettuali: - ReCycled Houses; residenze ad elevata efficienza energetica, ad alto comfort abitativo e flessibilità, destinate sia ad un uso turistico-ricettivo sia ad alloggio per clienti e operatori del nuovo centro di rieducazione e riabilitazione ma anche, in caso di sisma, ad uso emergenziale. - ReStart Center; centro di rieducazione e riabilitazione rea- lizzato con moduli delle strutture abitative esistenti, dedi- cato all’accoglienza dei pazienti in terapia post-traumatica/ operatoria, in cui poter svolgere specifiche attività motorie, didattiche, sensoriali e di pet therapy (strettamente legate residual performance of the techno- logical elements, exploring scenarios of recomposing the modules of the current emergency housing solu- tions, thus creating new typological and functional configurations. The intervention of recycling the existing one defines a new design paradigm in which flexible and efficient architec- ture goes hand-in-hand with the needs of an affected area, remaining a flexible option for repurposing future scenari- os: a pragmatic response to a genuine need. The results of the research are part of the articulated process of re- birth of a territory. The intervention was carried out by grafting it into the current and future metabolism of the town, respecting technical-economic feasibility and sustainability criteria. The risk is, otherwise, that of returning territories with compensated wounds but with the signs of scars, which de- finitively modify the pre-seismic im- age. The design process has paid at- tention both to the enhancement of the identity of the landscape and to the participation of the population to maintain a high sense of belonging and co-design experience. The project The dialogue and synergy with the Municipal Administration proved to be fundamental in order to under- stand three important aspects: which point in the process of the emergency phase had been reached, at which stage of this process would it have been appropriate to fit in with a planning scenario, and on which objectives for revitalising the entire area to orientate the quality of the regeneration pro- cesses and landscape reintegration of the temporary structures, generating added value for the socio-economic development of Norcia. The need then emerged to improve the degrees of connectivity to the environmental matrix by protecting and enhancing the existing physical and naturalistic resources, by strengthening the urban level facilities for accommodation and by innovating the processes for forms of sociality and production of jobs. The entire process of reuse and re-func- tionalisation comes from the physical legacy of the emergency phase. Fur- thermore, following the guidelines provided by P.R.G. (approved on 30 June 2016) regarding the project lot located in the heart of the city, the aims of the research were outlined: - mend the environmental system: the planimetric footprint is light- ened by removing a considerable number of housing units, and thin- ning them considerably in the di- rection of the Parco Naturale delle Marcite, to the advantage of a re- appropriation of land by the rural area with significant thickening of the green areas inside the lot; - road network connection: redefi- nition of the routes (soft mobility) for a diversified connection (pe- destrian/cycling/carriage) to the existing road system, a solution that is suitable to implement the works foreseen by P.R.G.; - recycling priority: analysis of Emer- gency Housing Structures for the insertion of a new phase in the life cycle by evaluating the residual en- vironmental and technological per- formance of each building element; - increased performance: the mod- ule decomposition and aggregation scenarios, the technological integra- tion of the closure packages and the planimetric solutions in relation to bio-climatic strategies give rise to 226 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini al contesto naturalistico) con l’assistenza di una qualificata equipe multidisciplinare, realizzando sul territorio un polo di eccellenza (Fig. 2). Abaco degli elementi La nuova configurazione del lotto è il risultato di puntuali in- terventi effettuati sfruttando la natura totalmente reversibile e scomponibile in moduli e sottomoduli delle SAE. Lo studio di fattibilità tecnica ha riguardato principalmente l’a- nalisi e il conteggio degli elementi strutturali delle SAE presenti sul lotto e la loro possibilità di smontaggio e rimontaggio. La natura del sistema costruttivo completamente a secco di queste unità abitative, nate per essere assemblate sul posto, ha permesso di ipotizzare il riutilizzo del proprio telaio strutturale (profilati in acciaio assemblati tramite incastri a bicchiere e bullonature) rendendo possibili eventuali divisioni o addizioni in adiacenza e alzato, in moduli e sottomoduli. Le strutture sono state analiz- zate secondo un abaco degli elementi, suddivise sia in base alla tipologia di SAE (40 m2, 60 m2, 80 m2) sia in base alla tripartizio- ne base-elevazione-copertura (Fig. 3). ReCycle SAE Riconfigurazione spaziale e funzionale delle SAE ottimizzan- do le soluzioni tipologiche e utilizzando le singole componenti tecnologiche. Il risultato di tale processo progettuale dimostra come, rimanendo fedeli allo stato di fatto, si migliorano e incre- mentano le qualità fruitive e prestazionali delle strutture senza perdere le caratteristiche di reversibilità. L’operazione di riciclo delle strutture si è articolata in due fasi (Fig. 4): - La prima fase è servita per la mappatura degli elementi tec- nologici/strutturali di cui si disponeva e delle possibilità di suddivisione dei moduli, in relazione al numero dei posti letto che venivano garantiti. Le SAE sono formate da telai in acciaio assimilabili, per il loro funzionamento struttura- le, a delle scatole. Questo sistema è presente in tutte e tre le tipologie: una scatola centrale (dentro la quale le altre parti hanno trovato alloggiamento durante il trasporto su gomma) funge da base di imposta per le due più grandi (in larghezza) addizionate lateralmente. Sono state considerate varie possibili divisioni delle unità in base alle loro superfici: la SAE40 presenta come scheletro un modulo da 40 m2 di- visibile a metà, la SAE60 è formata da due moduli da 30 m2 divisibili a loro volta a metà e la SAE80 è composta da due moduli da 40 m2. Conteggiando i moduli matrice da 40 m2 e 30 m2, si arriva al numero totale di 51 unità per quelli da 40 m2 e 42 unità per quelli da 30 m2 (circa 190 posti letto). - La seconda fase è stata dedicata alla riconfigurazione e rias- semblaggio di parte dei moduli per l’ottenimento di 4 nuove tipologie abitative (A, AB, A’B, A’B’). Inoltre, gli elementi strutturali (delle SAE) in sovrannumero verranno utilizzati per configurare la struttura portante del ReStart Center. 4 moduli abitativi Quattro nuove tipologie residenziali, di superficie variabile, ven- gono progettate per rispondere alle diverse esigenze degli utenti. Le addizioni dei moduli in adiacenza o in elevato garantiscono un’ottimale distribuzione e fruizione degli spazi interni. Tutte le tipologie sono caratterizzate dalla disposizione del blocco ser- vizi nella fascia centrale. Questa soluzione ha consentito la rea- new typological and technological configurations with high energy efficiency, high flexibility and high living comfort; - requalification of the area: identifi- cation of a new destination of use to reactivate the town’s metabolism; the masterplan proposes the crea- tion of a re-education/rehabilitation centre, and new accommodation facilities for tourist use (before the earthquake Norcia had 3,600 beds for accommodation, while there were only 300 after the event). - anti-fragility: meets the require- ments of flexibility, adaptability and reversibility. It creates structures and functions compatible with the potential recycling and reuse of ex- isting SAE. Experimentation of al- ternative solutions, and the integra- tion of natural and reusable materi- als underscore possible scenarios of physical and functional renewal of the site. Project answers Two design themes are configured in the masterplan: - ReCycled Houses; residences with high energy efficiency, high living comfort and flexibility, intended both for tourist use and as accom- modation for customers and op- erators of the new re-education and rehabilitation centre but also for emergency use, in case of an earth- quake; - ReStart Centre; re-education and re- habilitation centre built with mod- ules from existing housing struc- tures, dedicated to accommodate patients in post-traumatic/operative therapy; at this site they can per- form specific motor, educational, sensory and pet therapy activities (closely related to the naturalistic context) with the assistance of a qualified multidisciplinary team; hence, it creates a centre of excel- lence in the area (Fig. 2). Abacus of the elements The new configuration of the lot is the result of punctual interventions car- ried out by exploiting the totally re- versible and decomposable nature of SAE modules and sub-modules. The technical feasibility study mainly concerned analysing and counting the structural elements of the SAE present on the lot, and their possible disassem- bly and reassembly. The nature of the completely dry construction system of these housing units, made to be assembled on site, allowed to hypoth- esise the reuse of its structural frame (steel profiles assembled by tongue and groove joints and bolts), enabling any divisions or additions in adjacent and raised in modules and sub-modules. The structures were analysed accord- ing to an abacus of the elements, divid- ed both according to the type of SAE (40 m2, 60 m2, 80 m2) and according to the tripartition base-elevation-coverage (Fig. 3). ReCycle SAE Spatial and functional reconfiguration of the SAE by optimising the typologi- cal solutions and using the individual technological components. The result of this design process shows how, re- maining true to the state of the art, the usable and performance qualities of the structures are improved and increased without losing their revers- ibility characteristics. The recycling operation of the struc- tures was divided into two phases (Fig. 4): 227 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini 02 | Concepts dell’innesto del progetto nel contesto Concepts of project graft into context | 02 228 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini - the first phase was used to map the technological and structural elements available and the possi- bility of subdividing the modules in relation to the number of beds that were guaranteed. The SAE are made up of steel frames which, due to their structural function, can be assimilated to boxes. This system is present in all three types: a cen- tral box (in which the other parts were housed during transport by road) acts as an anchor point for the two largest (in width), which are added laterally. Various possible divisions of the units according to their surfaces have been considered: the SAE40 has as skeleton a 40 m2 module that can be divided into half; the SAE60 is made up of two 30 m2 modules that can be divided into half; and the SAE80 is made up of two 40 m2 modules. Counting the 40 m2 and 30 m2 matrix modules, there is a total number of 51 units for the 40 m2 modules, and of 42 units for the 30 m2 modules (about 190 beds); - the second phase was dedicated to reconfiguring and reassembling part of the modules to obtain 4 new housing types (A, AB, A’B’). In ad- dition, the structural elements (of the SAE) in supernumerary will be used to configure the supporting structure of the ReStart Centre. 4 living modules Four new residential types, with vari- able surface area, are designed to meet the different needs of users. Addi- tions of adjacent or elevated modules guarantee an optimal distribution and use of the interior spaces. All types are characterised by the service block placed in the central band. This solu- tion has made it possible to create an easily inspectable skylight well dedi- cated to water systems, to which all 03 | Abaco degli elementi strutturali delle attuali SAE Abacus of the structural elements of current SAE 03 | 229 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini 04 | Le due fasi del riuso delle strutture: analisi e riconfigurazione The two phases of the reuse of structures: analysis and reconfiguration | 04 230 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini lizzazione di un cavedio, facilmente ispezionabile, dedicato agli impianti idrici, a cui connettere (sia in adiacenza, sia in elevato) tutti i servizi. L’installazione del cavedio si rivelerà fondamentale per la determinazione di un alto livello di flessibilità delle possi- bili configurazioni spaziali e distributive delle residenze. “A” è la tipologia, presente su quattro unità, con la minore super- ficie utile abitabile (60 m2), formata dal modulo base di 40 m2con addizioni sui fronti sud e nord rispettivamente di mezzo modulo da 30 e mezzo modulo da 40. “AB”, presente in 12 unità, ha una superficie di 90 m2. È compo- sta dal modulo base di 40 m2 con addizioni sui fronti sud, nord e ovest (o est, in dipendenza dall’orientamento) rispettivamente di mezzo modulo da 30 m2, mezzo modulo da 40 m2e un modulo intero da 30 m2. Entrambe le altre tipologie presentano il secondo piano fuori terra. “A’B”, ha una superficie di 130 m2e presenta due unità sul lotto. Ogni unità è composta da due moduli base di 40 m2 sovrapposti, con estensioni, per quanto riguarda il piano terra, sui fronti sud, nord e ovest (o est, in dipendenza dall’orientamento) rispettiva- mente di mezzo modulo da 40, mezzo modulo da 40 e un modu- lo intero da 30, mentre per il primo piano, l’addizione di un altro mezzo modulo da 40 si localizza sul lato nord. “A’B’”, ha la maggiore superficie: 160 m2. Sono tre le unità sul lotto. Queste si compongono degli stessi moduli della tipologia precedente con un’addizione in più al primo piano lato ovest (o est, in dipendenza dall’orientamento) di un intero modulo da 30. Le nuove residenze sono capaci di rispondere alle future esigen- ze con la possibilità di trasformare la configurazione da turisti- co-ricettiva, ad una possibile emergenziale garantendo lo stesso numero di posti letto realizzati per gestire dell’attuale emergen- za post sisma 2016. Rispettando i criteri di totale accessibilità e adattabilità dell’abitazione. Particolare attenzione è stata posta nella configurazione della tipologia A’B (Fig. 5), visto che pre- senta la totalità delle criticità riscontrabili delle nuove residenze. Ogni ambiente della residenza è conforme a ogni standard abi- tativo, in relazione all’altezza minima e ai requisiti igienico-sani- tari (Decreto Ministeriale 05/07/1975) nonostante la duttilità di trasformazione della capienza per una possibile nuova configu- razione emergenziale. Rigenerazione dell’involucro La definizione delle nuove stratigrafie (chiusura e partizione), si basa sul riciclo dell’esistente in rapporto alle sue qualità residue (Fig. 6). Le nuove soluzioni progettuali prevedono l’incremen- to delle prestazioni delle stratigrafie per il raggiungimento dei requisiti normativi (in riferimento al D.Lgs. 311/06) dei para- metri inerenti a trasmittanza, sfasamento, attenuazione e verifica termo-igrometrica (Software_Pan7.0 ANIT). La scelta dei vari strati che compongono l’involucro è stata indirizzata verso mate- riali ad altissima efficienza, totalmente naturali ed ecosostenibili sia per quello che riguarda la materia prima, sia il loro processo di produzione. Sono stati raggiunti ottimi standard prestazionali pur mantenendo il vincolo dimensionale dato dagli spessori del- la preesistente struttura in acciaio. Strategie bioclimatiche e prestazioni dell’organismo edilizio Particolare attenzione è stata dedicata allo studio dei sistemi attivi e passivi per il controllo della qualità ambientale (IEQ) e lo sfruttamento delle risorse energetiche naturali, al fine di sod- services can be connected (both ad- jacent and elevated). The installation of the skylight well will be essential to determine a high level of flexibility in the possible spatial and distribution configurations of the residences. “A” is the typology present on four units, with the smallest useful living area (60 m2). It comprises the basic module of 40 m2 with additions on the south and north fronts, respectively, of half a module of 30 m2 and half a mod- ule of 40 m2. “AB”, present in 12 units, has an area of 90 m2. It is made up of the basic 40 m2 model, with additions on the south, north and west fronts (or east, depend- ing on the orientation), respectively, of half a 30 m2 module, half a 40 m2 mod- ule and an entire 30 m2 module. Both other types have the second floor above ground. “A’B”, has an area of 130 m2 and has two units on the lot. Each unit is com- posed of two basic 40 m2 modules superimposed, with extensions, as far as the ground floor is concerned, on the south, north and west (or east, depending on the orientation) fronts of half a 40-module, half a 40-module and an entire 30-module, respectively, while for the first floor, the addition of another 40-module is located on the north side. “A’B’”, has the largest surface area: 160 m2. There are three units on the lot. These are made up of the same mod- ules of the previous type with an addi- tional extension to the first floor on the west side (or east, depending on the orientation) of an entire 30 m2 module. The new residences are able to meet fu- ture needs with the possibility of trans- forming the configuration from tourist accommodation to a possible emergen- cy shelter, guaranteeing the same num- ber of beds created to manage the cur- rent 2016 post-earthquake emergency, and complying with the criteria of to- tal accessibility and adaptability of the house. Particular attention has been paid to the configuration of the A’B type (Fig. 5), since it presents all the critical aspects of the new residences. Every room in the residence conforms to every housing standard, in relation to the minimum height and hygienic and sanitary requirements (Ministerial Decree 05/07/1975), despite the flex- ible transformation of the capacity to adopt a new emergency configuration. Regeneration of the envelope The definition of the new layers (clo- sure and partition) is based on re- cycling the existing in relation to its residual qualities (Fig. 6). The new de- sign solutions provide for an increase in the performance of the stratigra- phies to meet regulatory requirements (with reference to Legislative Decree 311/06) of the parameters inherent to transmittance, phase shift, attenuation and thermo-hygrometric verification (Software_Pan7.0 ANIT). The choice of the various layers that make up the casing has been directed towards highly efficient and completely natural and eco-sustainable materials, both as regards the raw material and their production process. Excellent perfor- mance standards have been achieved while maintaining the dimensional constraint given by the thickness of the pre-existing steel structure. Bioclimatic strategies and performance of the building organism Particular attention has been devoted to the study of active and passive sys- tems for environmental quality con- trol (IEQ) and for the exploitation 231 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini 05 | Approfondimento della tipologia residenziale A’B Deepening on the residential typology A’B | 05 232 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini of natural energy resources, in order to meet the requirements of ther- mo-hygrometric comfort of indoor spaces. The conditions of the rooms are kept comfortable by controlling the different seasonal thermal loads. Every choice, both technological and bioclimatic, has been made to reduce the consumption of non- renewable energy to zero, with the ultimate goal of considerably lowering the energy needs of the building organism and ap- proaching potential self-sufficiency. It was aimed at the architectural integra- tion of photovoltaic panels (thin-film, amorphous silicon) with a production of 4.5 kW peak power (user type A’B), ensuring an area of 63 m2, more than the minimum 54 m2 required by cur- rent legislation (12 m2 per kWp). Over the course of a year, the system can cover the energy needs of the accom- modation, allowing self-consumption and grid connected exchange. The stratigraphies of the casing have been carried out in relation to the climatic characteristics of Norcia and in order to optimise performance. Behaviour on the warmest day of the year (31 July 2018) has been analysed as shown by the temperature trend curve. The cal- culation of the phase shift, obtained from the stratigraphic analysis of the vertical closure package, gives us an optimal time of 13h and 41m. The heat accumulated during the hottest hours of the day, with a peak of 33°C at 2:30 pm, is transferred to the interior dur- ing the night when the lowest tempera- ture peak occurs, and can be disposed of with a simple exchange of air. This device makes it possible to achieve a good level of thermal comfort in sum- mer, with a positive impact on energy saving. Finally, an Energy Performance Certificate has been drawn up on the analysed building in order to indicate its overall energy performance index in relation to the annual primary en- ergy demand. On the basis of all the design choices, the value reached is an annual requirement of 11.55 kWh/m2 06 | Rigenerazione dell’involucro: le nuove stratigrafie Envelope regeneration: the new stratigraphies 06 | 233 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini disfare i requisiti di comfort termo-igrometrico degli spazi in- door. Si mantengono confortevoli le condizioni degli ambienti controllando i differenti carichi termici stagionali. Ogni scelta, tecnologica e bioclimatica, è stata effettuata, oltre che per azzera- re i consumi di energie non rinnovabili, con l’obiettivo ultimo di abbassare considerevolmente il fabbisogno energetico dell’orga- nismo edilizio e avvicinarsi a una potenziale autosufficienza. Si è puntato all’integrazione architettonica di pannelli fotovoltaici (a film sottile, in silicio amorfo) con una produzione di 4,5 kW di potenza di picco (utenza tipologia A’B) garantendo una superfi- cie di 63 m2, superiore ai 54 m2 minimi previsti dalla normativa vigente (12 m2 per kWp). Nell’arco di un anno, l’impianto può coprire il fabbisogno energetico dell’alloggio, consentendo l’au- toconsumo e lo scambio in rete (grid connected). Le stratigrafie dell’involucro sono state effettuate in relazione alle caratteristi- che climatiche di Norcia e al fine di ottimizzare le prestazioni è stato analizzato il comportamento nel giorno più caldo dell’anno (31 luglio 2018) come risulta dalla curva dell’andamento delle temperature. Il calcolo dello sfasamento, ottenuto dall’analisi stratigrafica del pacchetto di chiusura verticale, ci dà un tempo ottimale di 13h e 41m: il calore accumulato nelle ore più calde della giornata, con il picco dei 33 °C delle 14:30, viene trasferito agli ambienti interni durante la notte quando si verifica il picco più basso delle temperature e potrà essere smaltito con un sem- plice ricambio d’aria. Tale accorgimento consente di raggiungere un buon livello di comfort termico estivo, incidendo positiva- mente sul risparmio energetico. Infine, sull’edificio analizzato è stato redatto un Attestato di Prestazione Energetica al fine di in- dicarne l’indice di prestazione energetica globale in relazione al fabbisogno annuale di energia primaria. In base a tutte le scelte progettuali, il valore raggiunto è di un fabbisogno annuale pari a 11,55 kWh/m2anno che consente di porre l’edificio in Classe Energetica A4 (Fig. 7). Il tema affrontato è fortemente rilevante e necessita di contami- nazioni culturali e contributi tecnici multidisciplinari e mul- tiscalari. Riciclo non è solo la parola chiave dell’azione progettuale dell’Architettura e del De- sign ma un obiettivo da perseguire e raggiungere anche in un processo di valorizzazione e rivitalizzazione di un tessuto urba- no pensato e realizzato in fase emergenziale. Se siamo abituati a pensare all’Architettura come a una disciplina che produce strut- ture solide e permanenti, o ad associare all’idea di edificio mate- riali massivi e pesanti, ci sorprenderemo nell’immaginare che cosa si può fare sperimentando soluzioni alternative con mate- riali di recupero, proponendo una rinnovata dignità e una mag- giore qualità, in questo caso, delle strutture temporanee. I risul- tati del progetto indicano come sia possibile non solo ristabilire le funzioni e le condizioni pre-catastrofe ma, rimanendo fedeli allo stato di fatto di una complessa situazione provvisoria, incre- mentare le qualità ecosistemica fruitive degli spazi urbani. Vari scenari di trasformazione delle SAE sono stati formulati e condi- visi con gli abitanti, seguendo dinamiche collaborative per rivi- talizzare l’identità dei luoghi, innescando nuovi equilibri sociali ed ambientali: una risposta architettonica non più statica ma flessibile e mutevole, per trasformare lo spazio in un sistema ca- pace di reagire agli stimoli e alle esigenze dalla sua comunità. I risultati della ricerca hanno un alto potenziale di replicabilità (su Implicazioni interdisciplinari/ multiscalari e valorizzazioni future year, which allows the building to be placed in Energy Class A4 (Fig. 7). Interdisciplinary/multiscale implica- tions and future enhancements The theme addressed is highly relevant and requires cultural contamination and multidisciplinary and multiscale technical contributions. Recycling is not only the keyword in the design action of Architecture and Design but also an objective to be pursued and achieved in a process of enhance- ment and revitalisation of an urban fabric designed and implemented in an emergency phase. If we are used to thinking of Architecture as a dis- cipline that produces solid and per- manent structures, or to associate it with the idea of building massive and heavy materials, we will be surprised to imagine what can be done by ex- perimenting alternative solutions with recycled materials, and by proposing a renewed dignity and a higher quality, in this case, of temporary structures. The results of the project indicate how it is possible not only to re-establish the pre-catastrophe functions and con- ditions but, remaining faithful to the state of affairs of a complex temporary situation, to increase the beneficial ecosystemic qualities of urban spaces. Various scenarios of transformation of the SAE have been formulated and shared with the inhabitants, following collaborative dynamics to revitalise the identity of the places, triggering new social and environmental balances. This architectural response is no long- er static but flexible and changeable, to transform the space into a system ca- pable of responding to the stimuli and needs of its community. The results of the research have a high potential for replicability (in any area with a similar situation), highlighting the marginal value (economic and technological) and the possibilities of using recy- cled materials in the new typological reconfigurations, guaranteeing high levels of comfort, eco-compatibility and energy efficiency. Understanding the dynamics of architecture linked to the variable time is not only a design exercise but one of the main assets to move from a dissipative linear econ- omy to a regenerative circular system for sustainable cities and urban con- texts: creative design explorations to configure in-permanent architectures capable of triggering new spatial dy- namics and of accelerating innovative social contaminations. The new ways of living (Fig. 8). 234 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini 07 | Strategie bioclimatiche e prestazioni del nuovo organismo edilizio Bioclimatic strategies and performance of the new building organism 07 | 235 TECHNE 20 2020A. Trombadore, M. Paolini ogni area che presenti una situazione analoga), evidenziando il valore marginale (economico e tecnologico) e le possibilità d’uso dei materiali riciclati nelle nuove riconfigurazioni tipologiche, garantendo alti livelli di comfort, ecocompatibilità ed efficienza energetica. Capire le dinamiche dell’Architettura legata alla va- riabile Tempo non è solo esercizio progettuale ma uno degli asset principali per transitare da un’economia lineare dissipativa ad una circolare rigenerativa per città e contesti urbani sostenibili: esplorazioni progettuali creative per configurare architetture in- permanenti, capaci di innescare nuove dinamiche spaziali e ac- celerare contaminazioni sociali innovative. Nuovi scenari dell’a- bitare (Fig. 8). REFERENCES Cerroni, F. (2010), Progettare il costruito, Gangemi Editore, Roma. Carta, M., Lino, B. and Ronsivalle, D. (2016), Re-cyclical Urbanism. Visioni, paradigmi e progetto per la metamorfosi circolare, Listlab, Trento-Barcelona. Alberti, F. and Bologna, R. (2017), “Fruibilità e resilienza delle aree urbane di margine. Permanenza e temporaneità negli interventi di rigenerazione”, Cambiamenti. Responsabilità e strumenti per l’urbanistica al servizio del pa- ese, atti della XIX Conferenza Nazionale SIU, Catania, 16-18 giugno, 2016, Planum publisher, Roma–Milano, pp. 845-850. Del Campo, M. (2018), “L’Italia dei terremoti”, Green Building magazine, n. 20, pp. 34-37. Rizzo, A., (Ed.) (2016), Manuale di progettazione urbana. By Design, Urban Design in the Planning System: Towards Better Practice; Urban Design Com- pendium 1, EDIFIR, Firenze. Di Venosa, M. (2012), Pianificare la ricostruzione. Esperienze dall’Abruzzo, Marsilio, Venezia. Clementi, A. and Fusero, P. (2011), Progettare dopo il terremoto, List, Trento. Scolaro Monsù, A., (Ed.) (2016), Rigenerare l’ambiente costruito: comunità, ecologia ed innovazione, Franco Angeli, Milano. Scolaro Monsù, A. (2017), Progettare con l’esistente. Riuso di edifici, compo- nenti e materiali per un processo edilizio circolare, Franco Angeli, Milano. Reinberg, G.W. and Boeckl, M. (2008), Reinberg: okologische architektur: entwurf, planung, ausfuhrung, Springer-Verlag, Vienna. Ratti, C. (2014), Architettura open source. Verso una progettazione aperta, Einaudi, Torino. 08 | Nuove residenze per nuova vita New houses for new life | 08 Nota Maria Teresa Lucarelli, Presidente SITdA, SPAZI, TEMPI, ARCHITETTURE. Gli elementi del fenomeno costruttivo Emilio Faroldi, Tempo e Architettura Massimo Lauria1, Riccardo Pollo2, L’architettura: dal tempo dell’uomo al tempo della natura Ettore Rocca, Le città sono un prodotto del tempo Stefano Della Torre, Architettura e adattamento Sergio Croce, Il tempo dei terrestri Teodoro Georgiadis, Da dove vengono le idee Lorenzo Matteoli, I tempi delle costruzioni Lorenzo Bellicíni, Il tempo in villa adriana a tivoli The Time in Villa Adriana in Tivoli Verso l’emergenza permanente: Design-Build-Living Reversible Ernesto Antonini1, Francesca Giglio2, Andrea Boeri1, Architetture temporanee dentro architetture immobili Alessandro Claudi de Saint Mihiel, Il tempo sospeso del processo interrotto: oltre la rimozione, un futuro per l’incompiuto Maria Luisa Germanà, Il fattore tempo nel progetto delle architetture adattive Attilio Nebuloni, “Living the Flexible Space”. Strategie tecnologiche e spaziali per le nuove forme di abitare Maria Luisa Perri Drago, Riuso del Tempo in architettura. La pratica del reimpiego di prodotti e componenti edilizi Massimiliano Condotta, Elisa Zatta, Siza patina permanenza Barbara Bogoni, Elena Montanari, Il tempo della città tra natura e artificio Elena Mussinelli, Andrea Tartaglia, Giovanni Castaldo, Il tempo del processo. Tempo versus qualità nell’attuazione del ciclo edilizio Eugenio Arbizzani, Carola Clemente, Da durata a service life a un nuovo paradigma di durabilità per la sostenibilità nelle costruzioni Francesco Paolo Rosario Marino1, Paola Marrone2, Strategie costruttive e valutazioni ambientali per la temporaneità, circolarità e reversibilità Monica Lavagna, Andrea Campioli, Anna Dalla Valle, Serena Giorgi, Tecla Caroli, Time-based design per l’habitat del futuro prossimo Anna Barbara1, Ingrid Paoletti2, Valutazione della qualità del cronoprogramma per il Construction Project Management Marco Alvise Bragadin1, Kalle Kähkönen2, Carattere storico vs adattabilità prestazionale: il caso studio della chiesa dell’Autostrada del Sole Paola Gallo, Aggiornamento in corso. Strategie di metabolismo urbano: un caso applicativo Federico Orsini, La dimensione temporale dei cambiamenti climatici nella progettazione bioclimatica Giacomo Chiesa1, Jost von Hardenberg2, Dimensione operativa della temporaneità abitativa post-disastro e strumenti di controllo tecnico Roberto Bologna, ReCycle Norcia - la metamorfosi delle soluzioni abitative temporanee tra permanenza e innovazione Antonella Trombadore, Marco Paolini, Costruire in tempo: i cantieri sperimentali della ricostruzione in Francia e Italia (1945-55) Angelo Bertolazzi1, Ilaria Giannetti2, Il tempo del legno nel padiglione di Carlo Scarpa Margherita Ferrari, Il tempo del secolo breve. Crescita dei valori e deperimento della materia Stefano Francesco Musso, Giovanna Franco, Nuovi strumenti di gestione della qualità nel tempo per gli edifici storici e monumentali Roberto Di Giulio1, Beatrice Turillazzi2, Andre van Delft3, Oana Schippers-Trifan3, Manutenzione e Service Life Planning: processualità e interconnessione Maria Azzalin, Confrontarsi col tempo. Unità abitative temporanee in legno per anziani non autosufficienti Francesca Camerin, Francesco Incelli, Massimo Rossetti, LA FORMA DELLA VITA The shape of life